Elena Aubry, la battaglia della mamma «Segniamo di giallo le voragini»

Giovedì 5 Luglio 2018 di Alessia Marani
Elena Aubry, la battaglia della mamma «Segniamo di giallo le voragini»

«E se per salvare una vita bastassero 3 euro?». È il tam tam rilanciato su Fb e non solo dopo la lettera ideale scritta da mamma Graziella Viviano alla figlia Eleba Aubry, morta a 26 anni ancora compiere in un incidente in moto sulla via Ostiense. Tre euro: il costo di una bomboletta di vernice spray con cui cerchiare ed evidenziare buche, dossi e qualsiasi altro pericolo - ormai tantissimi - che costellano l'asfalto delle dissestate strade capitoline. «Questa idea, quasi banale per la sua semplicità - spiega Graziella - si sta rivelando doppiamente efficace. Perché da una parte previene gli incidenti, invita automobilisti e scooteristi a essere cauti, ma dall'altra ha già portato i primi risultati: alcune delle buche evidenziate dai cittadini spontaneamente sono state rattoppate. Un piccolo miracolo».

ASFALTO RIPARATO
Il miracolo, per esempio, è avvenuto in via Populonia, a San Giovanni, dove Luciano Benedetti, papà di un altro ragazzo morto in moto tredici anni fa, aveva cerchiato di giallo le buche. «Luciano che ha più di sessant'anni mi aveva prima chiamato entusiasta come un ragazzino, dicendomi: Graziella, la gente rallenta, si ferma, stiamo salvando delle vite, funziona - continua mamma Graziella - poi quasi incredulo mi ha detto: Oggi le buche le hanno addirittura chiuse. Allora segnare le buche ha anche un doppio valore. Farle evitare agli utenti delle strade ma farle anche vedere a chi le deve riparare. Adesso però serve coraggio, serve un passo in avanti, ma delle istituzioni, non possono essere i semplici cittadini a mettersi al lavoro». Via Pannonia, ma anche sulla strada che costeggia le Mura Aureliane, dalla Colombo a Porta Latina; poi la via di fronte al Teatro Parioli, in Viale Romania all'altezza di via Locchi e ancora più fino in periferia, all'uscita del Gra per Settebagni, fino a Ostia in via Anselmo Banduri. In tanti hanno risposto all'appello di Graziella che ieri, dopo un'estenuante maratona di interviste in tv, si è allontanata da Roma per un po' di relax. Ma la sua «campagna per la vita» non si ferma.

Roberta Bosio posta sulla sua pagina Fb la foto di una bomboletta di vernice giallo cromo: «Eccomi, sono pronta», dice. «Vi garantisco che dopo aver cerchiato quattro buche profonde come piscine, messe in sequenza una dietro l'altra ho perso quasi mezz'ora per vedere cosa accadeva - è il racconto su Fb dello stesso Luciano - Rimango sempre più stupito di come una semplice operazione possa cambiare la guida delle persone.... in quel punto rallentano e 95 mezzi su 100 evitano il pericolo. Chiedo per cui agli Organi competenti di attivarsi immediatamente per salvare qualche vita, nell'attesa delle riparazioni del manto stradale». Incalza Valerio Santucci: «Io sono con te Graziella. Domani le copro anche io. Le idee giuste vanno portate avanti con forza, non sotterrate perché qualcuno fa stupide minacce».

«ADESSO FATELO!»
I writers delle buche, però, hanno bisogno di un aiuto più consistente. Scrive mamma Graziella sempre dal suo profilo Fb: «Alle Istituzioni: ora tocca a voi. Vi abbiamo detto come fare, vi abbiamo provato che funziona e costa niente. Adesso... fatelo!», è l'appello che lancia per l'ennesima volta all'amministrazione comunale, «e se non lo fanno ci debbono spiegare anche perché». «L'esercito della vernice gialla è anche una risposta anche a quella indegna passeggiata di Grillo», dice riferendosi al video girato in auto a Roma da Beppe Grillo che affermava che «le buche non ci stanno». «Non è un argomento su cui fare il comico, per rispetto di Elena e di tante altre persone che non ci sono più e delle loro famiglie». Ieri il capogruppo Pd in Comune Antongiulio Pelonzi ha invitato Grillo a «chiedere scusa alla donna».
 

Ultimo aggiornamento: 6 Luglio, 15:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA