Casamonica, ruspe in azione: giù le prime villette, ira degli sgomberati

Mercoledì 21 Novembre 2018
Casamonica, ruspe in azione: giù le prime villette, ira degli sgomberati

Le demolizioni delle ville dei Casamonica al Quadraro, periferia Sud-est di Roma, sono riprese alle due della notte tra mercoledì e giovedì e per abbattere la casa di Guerrino, la più vicina alla ferrovia, dalle 23 alle 4 del mattino è stato necessario sospendere la tratta ferroviaria della Roma-Formia. La prima  ruspa era entrata in azione alle 10 del mattino. Ci è voluta mezz'ora per buttare giù le prime due delle otto villette abusive dei Casamonica. All'ombra dell'Acquedotto Felice, nella strada che da qualche decennio era diventata casa loro, per tutto il giorno è stato un via vai di centinaia di vigili urbani, cameraman e polizia. In tarda serata nuovo sopralluogo dei tecnici e la ripresa delle operazioni mentre tutt'intorno il presidio delle forze dell'ordine ha vegliato per impedire ai Casamonica di interferire.
Martedì ci sono passati pure il premier Giuseppe Conte e il ministro Matteo Salvini al Quadraro, ieri ci è tornata Virginia Raggi che ha voluto e seguito sin dall'inizio tutta l'operazione. 


Casamonica, la rabbia delle donne del clan: «Ora andremo a casa di Raggi e Salvini»

«Questo è l'esempio più lampante con cui l'amministrazione dimostra di passare dalle parole ai fatti - rivendica la sindaca -.

Non ci fermiamo, andremo avanti fino a restituire questo territorio ai cittadini». Rabbia tra gli abitanti dei manufatti distrutti o in via di distruzione, che hanno protestato contro l'azione «senza preavviso» sostenendo di non sapere dove andare a dormire. Non sono mancati momenti di tensione in cui gli sgomberati non hanno risparmiato insulti nemmeno ai giornalisti presenti. 
 

«È tornato Mussolini...I criminali siete voi», urlano. Una donna fa saltare il microfono di una giornalista che le si avvicina: non vuole essere ripresa. «Vorrà dire che andremo a casa di Salvini e della Raggi», l'amara provocazione di un'anziana mentre piena di pacchi si allontana da quella che per tanto tempo è stata la sua abitazione. Tiziano Gizzi, legale di alcuni componenti delle famiglie mandate via, annuncia il ricorso contro l'ingiunzione di demolizione «per bloccare l'abbattimento delle villette ancora in piedi». E il colpo al clan è destinato a non esaurirsi così. «Lunedì prossimo sarò alla Romanina con il presidente della Regione Lazio Zingaretti per abbattere una villa dei Casamonica che diventerà un giardino pubblico - preannuncia Salvini -. A Roma non mi fermo fino a quando non avremo abbattuto l'ultima villa di questi stramaledetti». 
 
 

Sul tema interviene anche Francesco Rutelli, ex sindaco di Roma, auspicando che questa sia «la prima trappa. L'enorme comunicazione che accompagna l'imminente demolizione di alcune casette della famiglia Casamonica», a suo avviso, è «un'operazione da sostenere, senza se e senza ma», per «i suoi caratteri simbolici contro illegalità e impunità». Rutelli, però, lancia anche un allarme sui condoni «amici dell'abusivismo» invitando a stare «attenti ai segnali che si stanno dando in questi giorni». Per radere al suolo tutta l'area potrebbe servire circa un mese. Antonio Di Maggio, comandante della polizia locale di Roma, spiega che «in questa fase l'obiettivo è rendere inagibile i villini, poi andremo avanti con la rimozione e smaltimento dei materiali». Virginia Raggi resta in prima linea: arriva prima delle otto al Quadraro e vi rimane fino a quando la ruspa non si ferma, immortalando tutto anche in una sua personale diretta Facebook. «Alla fine chi ha preso la ruspa davvero, è stata la Raggi...», uno dei tanti commenti sui social.​

Ultimo aggiornamento: 22 Novembre, 02:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA