Roma, solo e abbandonato, cane anziano azzannato alla Muratella. La triste storia di Santino

Lunedì 4 Giugno 2018
Roma, solo e abbandonato, cane anziano azzannato alla Muratella. La triste storia di Santino
Ormai anziano e stanco, avrebbe trovato tra pochi giorni una nuova casa e una famiglia adottiva. Ma Santino, questo il nome del cane, la storia non è a lieto fine. Perchè lasciato solo, abbandonato nel giardino incustodito del canile comunale La Muratella, è stato violentemente azzannato. Ferite che ora non lasciano ben sperare. «Un cane anziano è stato aggredito nel canile comunale la Muratella di Roma e adesso versa in gravissime condizioni». La denuncia arriva direttamente da Rinaldo Sidoli, responsabile nazionale iniziative speciali della onlus Le.i.d.a.a. (Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente), presieduta da Michela Vittoria Brambilla. «Santino - prosegue -, così si chiama l'animale azzannato, è stato lasciato solo in un giardino, senza alcun controllo, nella più completa indifferenza. Aveva trovato un'adozione e giovedì avrebbe scoperto il calore dell'amore di una famiglia».

«È l'ennesimo caso di aggressione per incuria - prosegue - Gli animali a Muratella stanno pagando con la vita le scelte scriteriate di una giunta che non ama gli animali.
Non si può affidare la vita di esseri maltrattati e abbandonati a servizi privati che ragionano secondo la logica del massimo ribasso. Il Comune ha risparmiato, ma a pagare il prezzo più alto sono stati i lavoratori licenziati e i cani che hanno perso le cure previste per legge. Chiediamo legalità e una risposta definitiva sulla gestione di un servizio pubblico obbligatorio. È inaccettabile che il gestore non rispetti le condizioni del bando». «La società doveva assumere tra 6-8 educatori, punto mai rispettato - continua - Non c'è nessuno che si occupa di rieducare questi 600 cani. Animali che subiscono violenze e traumi hanno bisogno di assistenza. Nella struttura c'è carenza di personale, servirebbero 40 operatori. Se non ci fossero i volontari, quei cani rimarrebbero chiusi in gabbia. Gli sprechi nella Capitale ci sono e vanno eliminati, ma tagliare sul benessere di questi esseri indifesi è pura disumanità - conclude Sidoli - Questo atteggiamento equivale a una condanna a morte di innocenti».
Ultimo aggiornamento: 19:44 © RIPRODUZIONE RISERVATA