Baobab, i residenti dopo lo sgombero: «Anni di vessazioni, risse e paura»

Martedì 13 Novembre 2018 di Laura Bogliolo
Baobab, i residenti dopo lo sgombero: «Anni di vessazioni, risse e paura»
«Se concentri centinaia di stranieri senza permesso di soggiorno e quindi senza possibilità di lavorare in un posto, è ovvio che vadano a finire in giri di illegalità, prima in via Cupa, poi nel parcheggio della stazione Tiburtina lato Pietralata, noi residenti siamo stati costretti a denunciare per anni lo stato di degrado e di illegalità della zona». Domenico Mancuso, presidente del comitato di quartiere Residenti stazione Tiburtina, racconta cosa significa vivere accanto a un centro di accoglienza non autorizzato. 

«A via Cupa, dove prima c'era il Baobab, molti negozi hanno dovuto chiudere per il degrado, i gruppi di persone che vivevano nella strada impedivano addirittura il passaggio delle auto ai residenti» aggiunge Mancuso. Migliaia di immigrati sono transitati in via Cupa. Nei prima anni c'era l'assistenza della Croce Rossa e di altre associazioni. Poi  sono rimasti solo i "volontari" e la tendopoli nel parcheggio della stazione Tiburtina era diventato ormai rifugio di chiunque. «Il  70 % delle persone trovate oggi al Baobab era irregolare - aggiunge Mancuso - è la conferma che quella tendopoli era diventata il punto dove si andava per sfuggire ai controlli». Proprio lì, in via Gerardo Chiaromonti, una donna di 38 anni, slovacca,  un mese fa aveva denunciato di essere stata violentata dopo essere stata picchiata con un bastone e sequestrata. Al Baobab Experience si erano rifugiati alcuni degli eritrei della nave Diciotti, protagonisti della fuga-beffa da Rocca di Papa.

Da via Tiburtina, davanti al Verano, a piazzale delle Crociate, fino a circonvallazione Nomentana, erano molti i giacigli di disperati, che negli anni hanno deteriorato l'immagine del quartiere. «Questa è una zona ad alto rischio, piena di spacciatori, parcheggiatori abusivi, e in questo tessuto già deteriorato si sono introdotte persone fragili, senza lavori, che vivevano di espedienti». Mancuso racconta uno degli utlimi episodi che ha scosso i residenti. «C'è stato un lancio di bottiglie contro una pizzeria di via Arduino da parte di un gruppo di immigrati, nel locale c'erano famiglie con bambini, è stato tremendo. Il motivo? Alcuni stranieri si erano seduti sui tavolini per consumare birre acquistato in un mini-market, quando i gestori hanno chiesto loro di andare via, c'è stato un parapiglia». In passato i residenti di via Cupa si erano lamentati per i rumori forti, le liti che scoppiavano di notte e che spesso si trasformavano in risse con accoltellamenti.  

«​Non è il primo sgombero che viene fatto - conclude Mancuso - e confidiamo che questa sia la volta buona per fermare definitivamente questi accampamenti abusivi che devastano con le proprie occupazioni interi quartieri».
Ultimo aggiornamento: 14 Novembre, 09:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA