Le “vasche” di piazza Navona, Barberini e del Gianicolo restano alla mercé dell’ennesima bravata.
Sono passati pochi giorni da quando un gruppo di giovani turiste in vacanza a Roma, incuranti di violare un complesso monumentale, si è concesso un insolito e tranquillo bagnetto nell’elegante vasca della Fontana del Nettuno di piazza Navona.
Così, dei capolavori scultorei famosi in tutto il mondo, di artisti del calibro del Bernini o di Giacomo della Porta, vengono lasciati alla mercé dell’ennesima bravata. A volte, “solo” un bagno refrigerante di qualche turista, magari nudo, come lo scorso ottobre a Fontana di Trevi, altre, veri e propri atti di vandalismo e devastazione, come il caso degli hooligans che lo scorso febbraio hanno provocato dei danni incredibili alla famosa Fontana della Barcaccia di piazza di Spagna. E basta davvero poco per rendersi conto che le belle "vasche" romane possono essere facilmente violate: ore 1,30 di notte, a piazza Navona non c’è nessuno a sorvegliare il gioiello barocco preso d’assalto la mattina presto di domenica scorsa ed è semplice immergersi nelle sue acque, senza destare la reazione di qualcuno.
La musica non cambia a piazza Barberini: ore due e un quarto di notte, delle forze dell’ordine nemmeno l’ombra e anche qui, nell’indifferenza di qualche guidatore romano assonnato, non c’è niente di più elementare che entrare nella Fontana del Tritone.
Così, pure al Gianicolo, la storia si ripete: ore tre di notte, al “Fontanone” non si vedono pattuglie, ed è un gioco da ragazzi riuscire a tuffarsi nelle sue acque.
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