Rifugiati, alloggi pronti ma gli sfollati dicono no: «Prima vogliamo vedere le fotografie»

Domenica 27 Agosto 2017 di Lorenzo De Cicco e Camilla Mozzetti
Rifugiati, alloggi pronti ma gli sfollati dicono no: «Prima vogliamo vedere le fotografie»
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Il posto letto trovato dal Campidoglio? «Non va bene». In cento hanno detto no, dopo lo sgombero di Palazzo Curtatone. E ora rischiano di ritrovarsi senza assistenza comunale (e senza un tetto), perché la giunta di Virginia Raggi, dopo giorni di polemiche e scambi di accuse con Viminale e Regione Lazio, ha scelto la linea dura: chi rifiuta la «soluzione abitativa» prospettata dal Comune, non avrà una seconda offerta. Insomma, la proposta degli assistenti sociali agli ex occupanti di piazza Indipendenza è one shot: prendere o lasciare. L'unico modo per mettere fine a una trattativa sfiancante cominciata, in ritardo, sabato scorso, solo dopo l'intervento delle forze dell'ordine che hanno liberato l'ex sede di Federconsorzi dopo quattro anni di occupazione e un decreto di sequestro del Tribunale che risale al 2015.

Il Campidoglio ha avviato il censimento degli stranieri dopo il blitz del 19 agosto e ha stabilito di offrire assistenza a 107 dei 450 occupanti illegali rinvenuti nel palazzo, gli unici per cui erano state dimostrate situazioni di evidente «fragilità» (anziani e famiglie con minori, principalmente). Ad altri 80 rifugiati è stato invece offerto un posto letto nei centri d'accoglienza straordinari. In totale, quindi, il Comune ha offerto un alloggio o un letto a quasi 200 migranti. Ma solo la metà ha accettato la soluzione proposta da Palazzo Senatorio. Un centinaio di profughi invece ha rigettato l'offerta. Altri invece aspettano di vedere le foto delle sistemazioni, prima di prendere una decisione.

LA PROTESA
Intanto la polemica sugli alloggi da riservare ai profughi a Gavignano Sabino, minuscola frazione del comune di Forano, provincia di Rieti, non si placa. Il sindaco, Marco Cortella, è stato perentorio: «Non li possiamo accogliere perché già abbiamo un numero di rifugiati molto alto in rapporto alla popolazione residente» e anche per un altro motivo. Il primo cittadino del Pd ha dichiarato che le villette destinate a 40 ex occupanti di via Curtatone non sono agibili. «Gli immobili in cui dovrebbero essere ospitati ha detto Cortella sono al momento ancora privi delle certificazioni di agibilità». Sull'argomento ci sarà anche una mozione nel consiglio comunale straordinario convocato stamattina alle 9.

Il Campidoglio sostiene di non avere informazioni sull'inagibilità. E pare intenzionato a continuare con il piano di trasferimento. Ieri l'assessorato alle Politiche sociali ha selezionato le famiglie che dovrebbero essere spedite a Gavignano informando di questo la Sea Servizi avanzati che gestisce Palazzo Curtatone e a cui è stato chiesto di trovare una sistemazione alternativa e temporanea (6 mesi) per i migranti. Nella missiva Palazzo Senatorio, ringraziando la Sea per la disponibilità mostrata, avrebbe però avanzato anche la richiesta di una «documentazione fotografica» da sottoporre ai profughi. Insomma, sembra che gli occupanti di piazza Indipendenza prima di accettare, vogliano vedere dove andranno. Di contro, la società ha preteso che le persone selezionate siano autosufficienti, che cioè abbiano un lavoro o un'occupazione tale da evitare il bighellonaggio in una piccola frazione di provincia.

Va detto che la polemica a distanza tra il Campidoglio a trazione grillina e il piccolo comune del Reatino, guidato dal Pd, prosegue senza che al momento siano stati emessi atti ufficiali. Roma Capitale, oltre ad accordarsi con un privato per far fronte all'emergenza chiamando in causa un ente terzo, come il comune della Sabina, per ora non ha dato seguito a nessuna comunicazione istituzionale. Nessuna telefonata e nessuna e-mail è stata inviata da Palazzo Senatorio al sindaco di Forano quantomeno per informarlo del piano. Neanche un fax. A questo ci dovrebbe pensare la Sea. Proprio il Campidoglio vorrebbe che a sciogliere anche questa grana fosse la società dei servizi che ha messo a disposizione gli alloggi.