Sperava di passare inosservato e mettere a segno un colpo che, secondo i suoi sogni, gli avrebbe fruttato qualche spicciolo in più per tirare avanti per qualche giorno. Invece nella chiesa di Santa Maria Liberatrice, a Testaccio, ci sono stati occhi pronti a vederlo mentre stava cercando di portar via la cassetta delle offerte: un peccato per la Chiesa cattolica e un reato per il codice penale.
È in quel momento che il sacrestano di Santa Maria Liberatrice, di 73 anni, ha visto tutto e ha cercato di fermarlo in ogni modo. Ma il giovane non si è dato per vinto: il ladro lo ha spintonato e lo ha preso a calci, ma pur di non essere fermato ha lasciato la refurtiva sul posto ed è fuggito via a gambe levate. Sperava a quel punto di averla fatta franca, ma non aveva fatto i conti con un fedele che, proprio in quel momento, si trovava nella parrocchia di Testaccio. Il parapiglia aveva destato la sua attenzione ed è immediatamente andato a sostegno del sacrestano aggredito. È stato il fedele a seguire il giovane di 31 anni nella sua corsa e ad allertare il 112, continuando a fornire alle forze dell'ordine indicazioni sulla posizione del trentunenne.
Le manette
Questa collaborazione, possibile grazie alla tenacia del parrocchiano e al servizio d'emergenza, ha permesso ai carabinieri della stazione di Bravetta di fermare e arrestare il ladro a piazzale della Radio. La sua è stata una fuga di un chilometro e mezzo che lo vedeva puntare su Trastevere con la speranza di non farsi beccare dalle forze dell'ordine. Credeva che, fuggendo da quelle parti, sarebbe stato confuso con i passanti e, di conseguenza, di farla franca. Ma così non è stato e il suo piano, in pochissimo tempo, è andato a rotoli.
Ora il 31enne dovrà rispondere del reato di tentata rapina. Quella di Santa Maria Liberatrice è la stessa parrocchia luogo dei funerali, a ottobre di quest'anno, di Francesco Valdiserri, il ragazzo di 18 anni deceduto a seguito di un investimento in via Cristoforo Colombo.