Roma, riscaldamento «acceso cinque settimane in meno»: stretta dei condomini contro il caro-bollette

Impianti aperti da dicembre al 15 marzo invece che dall’otto novembre al 2 aprile. Molte assemblee rafforzano i tagli del governo su input degli amministratori

Sabato 22 Ottobre 2022 di Giampiero Valenza
Roma, riscaldamento «acceso cinque settimane in meno»: stretta dei condomini contro il caro-bollette


Ormai gli amministratori di condominio sono diventati i consulenti energetici di migliaia di romani. Sono loro a indicare, per quanto possono, le dritte per risparmiare e far quadrare i bilanci condominiali. E un dato emerge su tutti: nella Capitale chi vive in un palazzo sta diventando molto più rigido delle indicazioni del Governo rispetto alle accensioni dei riscaldamenti

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LE MODIFICHE
La situazione sta in questi termini: il ministero della Transizione ecologica ha tagliato alla fascia climatica di Roma (la D) quindici giorni.

Se fino allo scorso anno si poteva accendere la caldaia dal primo novembre al 15 aprile, per 12 ore giornaliere, si è passati a un’accensione che va dall’8 novembre al 7 aprile, per 11 ore al giorno. Nonostante questo i romani hanno calato la scure nei loro appartamenti: in molti casi stanno scegliendo le 10 ore di attività giornaliere, ma c’è chi sta puntando anche a otto. Opzioni che permettono di sperare su spese più leggere nei prossimi mesi, o quantomeno contenute rispetto ai rincari. 


CALENDARIO ALLA MANO
Comunque, tra i suggerimenti che gli amministratori stanno dando per evitare che i prezzi lievitino, c’è proprio la riduzione del lasso di tempo passato con i termosifoni accesi e che in alcuni palazzi della città arriverà a ridosso della festa dell’Immacolata. In pratica, solo con l’Albero di Natale addobbato si potrà contare sui primi tepori. «Dipende da ogni singolo condominio, ma ce ne sono molti che hanno approvato nelle loro assemblee l’accensione dal primo dicembre al 15 marzo, con l’indicazione di monitorare le fatture delle bollette che arriveranno e con le successive scelte di integrare con rate straordinarie o ridimensionare nuovamente l’orario - dice Antonio Pazonzi, amministratore aderente ad Anaci, l’associazione nazionale amministratori di condomini e immobili - Noi abbiamo realizzato alcune tabelle digitali con lo sviluppo degli orari e abbiamo spiegato ai condomini quanto va tenuta accesa la caldaia per evitare conguagli o aumenti delle rate mensili.

A loro, in assemblea, poi spetta la scelta». Ci sono, però, romani più abituati a tenere gli impianti al freddo che avevano già scelto un’apertura “frazionata”, con un paio di ore al mattino (per rendere il risveglio meno brusco) e un po’ di ore al tramonto, quando il clima diventa più rigido. «Solitamente - prosegue Pazonzi - chi usa questo sistema già tiene gli impianti spenti almeno due ore in più rispetto agli altri per andare a compensare l’aumento del consumo energetico del 20% che viene determinato dalla doppia accensione quotidiana». Il cambiamento climatico, in questo caso, è visto in positivo. «Speriamo in un inverno più caldo, così da avere mesi meno rigidi», conclude l’amministratore.
 

Ultimo aggiornamento: 06:44 © RIPRODUZIONE RISERVATA