Ragazza accoltellata a Termini, la mamma: «Abigail è ancora sconvolta e vuole tornare in Israele»

La donna racconta il colloquio con la figlia: «Mi ha detto che non conosceva quel ragazzo e che è stato il gesto di un folle»

Martedì 3 Gennaio 2023 di Flaminia Savelli
Ragazza accoltellata a Termini, la mamma: «Abigail è ancora sconvolta e vuole tornare in Israele»

Sono solo una mamma preoccupata per la salute della figlia. Voglio che si riprenda. So che c’è un ragazzo fermato e sospettato, spero che si faccia chiarezza su cosa è accaduto alla stazione». Per tutta la giornata la mamma di Abigail Dresner, la 24enne israeliana accoltellata alla stazione Termini la notte del 31 dicembre, è rimasta nella stanza del policlinico Umberto I dove è ancora ricoverata in prognosi riservata.

La mamma era da sola ieri, lo sguardo è stanco ma è lucida. Quando la incrociamo nella sala d’aspetto del reparto, il nome dell’aggressore della figlia, Aleksander Mateusz Chomiak polacco di 25 anni indagato per tentato omicidio, è già filtrato da ore. In serata un carabiniere libero dal servizio lo ha riconosciuto alla stazione centrale di Milano allertando i colleghi del Nucleo Radiomobile dei Carabinieri di Milano.

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Lei, o sua figlia, avete riconosciuto il 25enne arrestato dagli investigatori ?
«No, abbiamo letto quello che riportavano i giornali con la fotografia. Anche alla polizia ho detto che è la prima volta che vedo quel ragazzo e anche Abigail non lo ha mai visto prima. Fin dall’inizio mia figlia agli investigatori ha riferito che non lo aveva mai visto prima, che quella sera non aveva notato nulla di strano. Resta da chiarire perché si sia accanito così su Abigail, non riesco davvero a spiegarlo. La notizia che lo abbiano identificato e arrestato comunque ci ha molto sollevate perché ora possiamo dimenticare questa storia»

Secondo il prefetto Bruno Frattasi, si sarebbe trattato del gesto di un folle...
«Sì, anche io penso che si tratti di un ragazzo che ha delle difficoltà. Abbiamo letto che vive in povertà, di espedienti e quella del raptus è stata la prima motivazione che ci siamo date. Altre motivazioni, davvero, non riesco a darle. Comunque aspettiamo che vengano chiariti tutti gli aspetti dell’aggressione perché non abbiamo avuto altri particolari ufficiali. Anche se in questo momento, la priorità è la salute di Abigail, che si riprenda e torni a casa».

 

Una delegazione di funzionari dell’ambasciata israeliana ha ascoltato a lungo Abigail: stanno indagando anche loro?
«Quando sono arrivata in ospedale erano già qui, l’hanno ascoltata a lungo ma non mi hanno riferito nulla di ufficiale, immagino di sì. Si sono occupati di una serie di aspetti legati alla vicenda e sono stati molto presenti. Resto dell’idea che si sia trattato del gesto di un folle. Ecco perché in queste ore sono rimasta sorpresa di tanta attenzione da parte dei media. Come mamma, mi interessa intanto che mia figlia si riprenda»

In che condizioni è adesso?
«Fisicamente si sta riprendendo. Le sue condizioni sono buone ma è ancora molto sconvolta per quanto è avvenuto. Ancora nei prossimi giorni la diagnosi resta riservata però non è in pericolo di vita. Siamo una famiglia molto riservata, ecco perché fino a ora non abbiamo parlato con i media e non abbiamo risposto alle tante domande. Vogliamo solo tornare a casa»

Ultimo aggiornamento: 4 Gennaio, 10:36 © RIPRODUZIONE RISERVATA