Prete aggredito e rapinato davanti al convento, a don Umberto (82 anni) portati via 200 euro a Trastevere

Un uomo si è avvicinato: «Dammi una sigaretta». Poi gli ha preso i soldi dalle tasche

Martedì 9 Maggio 2023 di Camilla Mozzetti
Prete aggredito e rapinato davanti al convento, a don Umberto (82 anni) portati via 200 euro a Trastevere

«Se me li avesse chiesti glieli avrei dati: non c’era bisogno di aggredirmi, avevo capito che si trovava in difficoltà». È ancora molto provato Don Umberto, 82 anni fra pochi giorni, parroco della chiesa Santa Dorotea a Trastevere. Il sei maggio scorso è stato aggredito e rapinato proprio di fronte al Convento San Giovanni.

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Prete picchiato e rapinato davanti al convento

«Stavo inserendo le chiavi nella serratura - ricorda - quando un uomo mi ha chiamato da dietro, non lo conoscevo, mi ha chiesto una sigaretta e gli ho risposto che non fumo, poi mi ha colpito alle ginocchia e ha preteso del denaro con aggressività».

Don Umberto, stordito, e con le mani aggrappato al portone della struttura religiosa non ha provato ad opporsi. «Anche i carabinieri che sono poi intervenuti - prosegue - mi hanno detto che ho fatto la cosa giusta, ho avuto paura sì, ma se mi avesse chiesto del denaro fin da subito glielo avrei dato perché era visibilmente una persona in difficoltà». E lui, Don Umberto, le persone in difficoltà le riconosce subito. Sa leggere negli sguardi delle persone e sa trovare in essi anche quando celati da finti sorrisi dei profondi dolori. Il suo aggressore gli ha strappato via quello che possedeva in tasca: circa 200 euro e si è poi dato alla fuga.

 
LA DINAMICA
Erano da poco trascorse le 13 il parroco stava entrando nel convento e non distante, l’associazione che opera anche per conto della chiesa, aveva da poco finito di dare qualcosa da mangiare ai più bisognosi. «È un’attività che portiamo avanti da tempo - spiega il prete - offriamo soccorso e pasti a chi ne ha bisogno». Ha avuto l’impressione che quell’uomo fosse uno di loro? «Sicuramente aveva bisogno di aiuto ma ripeto, vicende come questa fanno riflettere sul disagio che pervade la società e chi, nella società, non ha punti di riferimento o certezze. Ma l’avrei aiutato se solo l’avesse chiesto». Sul posto sono poi arrivati i carabinieri della stazione Roma Trastevere e sono partite le ricerche. Il parroco non ha chiesto il soccorso medico «non ne ho avuto bisogno - aggiunge Don Umberto - mi sono spaventato certo e sono felice che non abbia fatto del male ma aveva bisogno di aiuto». I carabinieri sono certi di poter rintracciare l’uomo in breve tempo, non era armato e sembrerebbe che ci siano ampi elementi per poterlo identificare. 


LE INDAGINI
L’ipotesi più accreditata, seguendo anche la descrizione che Don Umberto ha fatto ai militari, è che si tratti di una persona disagiata. «Parlava italiano - conclude il parroco - ma forse è straniero per l’accento, ad ogni modo non è questo ciò che conta». I carabinieri hanno battuto la zona in cerca di qualche elemento utile, testimoni oculari, purtroppo, non ce ne sono e si conta di poter trovare qualche risposta nelle immagini di alcune videocamere di zona che potrebbero aver inquadrato l’uomo. Un identikit è stato fornito dal prete: ai militari ha descritto le sue sembianze, come era vestito. Volto scoperto, capelli tagliati molto corti, avrà avuto non più di 40 anni. Per Don Umberto non è la prima volta: «Tempo fa mentre stavo celebrando con la chiesa piena di gente è entrato un uomo ha iniziato a correre verso l’altare proferendo frasi sconnesse, ho temuto che potesse fare qualcosa ma poi fortunatamente è uscito senza che ci fossero delle conseguenze. È avvenuto subito dopo la fine dell’emergenza sanitaria: il Covid-19 ha avuto delle ripercussioni sulle persone, questo è innegabili ed episodi come quello che mi è accaduto dovrebbero far riflettere». 
 

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