Visitare il Pantheon avrà un prezzo.
ESENTI
L’accesso rimarrà libero per i minori di diciotto anni, le categorie protette, i docenti che accompagnano le scolaresche. E per i giovani fino a 25 anni la tariffa sarà ridotta a due euro. Accesso gratuito, inoltre, per i canonici del Capitolo della Basilica, il personale laico e religioso, volontari inclusi, i chierici e le guardie d’onore alle Reali Tombe del Pantheon. E sarà senza costi anche per i fedeli nell’esercizio delle attività religiose. Il Ministero sosterrà le spese di manutenzione ordinaria e straordinaria, nonché pulizia. La diocesi di Roma destinerà i fondi ottenuti ad attività caritative e culturali, nonché per interventi di manutenzione, conservazione e restauro di chiese di proprietà statale nel suo territorio. «Deve essere chiaro che da parte della diocesi non vi sarà alcun utile economico», ha precisato il vescovo ausiliare di Roma Daniele Libanori, che con il ministro, ha presenziato alla firma dell’intesa tra il direttore generale Musei Massimo Osanna, il direttore dei Musei statali di Roma Mariastella Margozzi e il Camerlengo monsignor Angelo Frigerio.
I NUMERI
Le entrate si annunciano considerevoli. Nel 2010, i visitatori erano meno di cinque milioni, per l’esattezza 4.721.200. Nel 2019, erano già saliti a circa nove milioni, consacrando il Pantheon a monumento più visitato della città. E perfino nelle sole aperture straordinarie di 26 dicembre, 1 e 2 gennaio scorsi, si è confermato tale, con oltre sessantamila visitatori. Nello stesso periodo, il ministro aveva rilanciato l’ipotesi del biglietto, in dialogo con il Campidoglio. In visita al Colosseo, il 26 dicembre, Sangiuliano aveva ribadito che il patrimonio culturale italiano «può diventare anche un grande volano economico per l’intera nazione». Detto fatto. O quasi. Ancora deve essere stabilita la data in cui il ticket diventerà realtà. «Sarà introdotto non appena si concluderanno i passaggi tecnici necessari per consentire l’acquisto del tagliando da parte dei visitatori», spiega il Ministero. E rimane da disciplinare, con accordi tra il Ministero e il Comune di Roma, «l’accesso gratuito per i residenti nella Capitale e la destinazione di parte delle risorse all’Amministrazione capitolina».
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