Per la movida capitolina si potrebbe aprire uno scenario del tutto nuovo, con i risarcimenti dei danni per i residenti costretti a vivere con gli schiamazzi sotto casa nelle ore della notte.
LA DECISIONE
La Cassazione, infatti, ha stabilito che i Comuni devono risarcire i cittadini che ritengono di avere subito un danno a causa dei rumori.
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I COMMENTI
Esultano i comitati di quartiere della Capitale, che vedono quanto accaduto a Brescia come un'occasione da replicare anche a Roma. «Ci stiamo attivando anche noi: abbiamo creato una rete per vedere e studiare queste carte per capire come chiedere i danni all'amministrazione comunale - spiega Simonetta Marcellini, del Comitato emergenza Trastevere - Intanto, siamo arrivati al punto in cui non abbiamo più risposte: tutte le nostre richieste notturne di intervento vanno nel vuoto». «Trastevere non ha più un fine settimana perché è come se vivesse sempre nel fine settimana. Il disagio ormai è continuo: siamo arrivati a sperare che di notte piova perché solo così la movida lungo le strade si ferma un po'».
La scelta della Cassazione, secondo il Comitato trasteverino, apre la strada a una serie di azioni anche a Roma. «Faremo una class action - dice Marcellini - Sicuramente a Roma ci saranno numeri molto ma molto più grandi. Basti pensare che il quartiere, ogni giorno, è attraversato da circa 7 mila turisti e che in alcune zone i residenti vengono continuamente minacciati proprio a causa della movida senza regole. È cosa che accade a vicolo del Cinque, dove ci sono i tavolini dei locali fin dentro i portoni e se ti azzardi a dire qualcosa vieni minacciato». Da Trastevere a Monti, la scelta della Cassazione continua a essere vista in modo positivo. «C'è stato un caso simile anche a Torino - sottolinea Nicola Barone, presidente del Comitato Rione Monti - Certo, diventa un po' complesso mettere su un'azione legale per il risarcimento perché la cosa difficile da dimostrare è il rumore».
«La sentenza - prosegue - apre comunque uno scenario nuovo: bisogna trovare qualcuno esperto in procedure amministrative di questo tipo e che faccia da tutor cittadino qui a Roma». «Noi, di sicuro, ne parleremo durante le riunioni dei Comitati di quartiere», aggiunge Baroni, che sta preparando per il prossimo 6 giugno l'incontro "Roma: una città troppo aperta?". All'ordine del giorno dell'appuntamento, nella Casa del I Municipio di via Galilei, lo sviluppo turistico della città.
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