Tutto pronto. Questa mattina Roma e il Vaticano si fermeranno per dire addio a Benedetto XVI.
L'AFFLUENZA
Molti romani ricorderanno il 2 aprile del 2005 quando la città intera si fermò per rendere l'ultimo saluto a Papa Giovanni Paolo II. Oggi, sebbene in misura minore, si prospettano ancora disagi, con la deviazione di 19 linee bus (in compenso Atac aumenterà le corse di pullman e metro A) e possibili rallentamenti in Prati, fino a Trastevere e al colle del Gianicolo. In relazione all'affluenza - ieri le stime della Questura erano state ritoccate al rialzo, prevedendo almeno centomila presenze -, inoltre, potrebbe essere limitato il transito dei veicoli anche sul lungotevere nel tratto corrispondente a via della Conciliazione. La carreggiata centrale, infatti, verrà utilizzata per il deflusso dei partecipanti dopo la cerimonia. Nella stessa zona rossa sarà vietata la vendita e il trasporto di bevande in bottiglia o in contenitori in vetro fino alle ore 14.
LA SECURITY
Imponente la macchina della security messa in campo dal neo-questore Carmine Belfiore all'indomani dei ripetuti vertici in Prefettura con i comandanti di carabinieri, finanza e polizia locale. Saranno schierati mille agenti delle forze dell'ordine, seicento vigili (su più turni), 124 vigili del fuoco, 500 volontari di protezione civile e allestite due postazioni di soccorso avanzato co il personale dell'Ares 118 affiancato dagli equipaggi di 4 ambulanze fisse. Non solo. Da giorni sono attive le antenne dell'intelligence coadiuvate dagli agenti della Digos e dell'Informativa dell'Arma. Al funerale prenderanno parte una trentina tra capi di Stato, di governo e ministri, oltre a numerose personalità diplomatiche e religiose provenienti da ogni angolo del mondo. Motivo per cui è scattata una allerta di tipo arancione che prevede la presenza dei reparti speciali di polizia e carabinieri, con i tiratori scelti appostati sui piani alti degli edifici e sul colle del Gianicolo. Mobilitati anche i sommozzatori lungo il Tevere, la fluviale e gli artificieri. Mentre è stata estesa la No fly zone intorno al Vaticano. Intanto ieri, l'immagine di un Papa nero, primo Pontefice africano, alias Celestino VI, è stata appesa alla statua di Pasquino ma anche sotto quella di Giordano Bruno a Campo de' Fiori: una performance artistica firmata dall'artista Pep Marchegiani, classe 71, abruzzese di nascita, artista non nuovo a provocazioni che portano a una riflessione sullo stato e sul ruolo dell'arte contemporanea.
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