In pieno mattino una coppia di turisti, valigie alla mano, esce da un appartamento di Trastevere.
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LA FOTOGRAFIA
«Mancano i controlli e di sicuro questa situazione può far aumentare i furti», racconta Patrizia, residente di Trastevere. Le stime, tra regolari e non, parlano di poco meno di 40.000 attività ricettive extralberghiere. Dunque, case vacanza, bed and breakfast, case per ferie, affittacamere, alloggi a uso turistico. Il boom c'è stato dopo il Covid, come soluzione di tante famiglie capitoline per avere una nuova entrata. Per capire l'entità di questa impennata basta andare a vedere il trend fotografato da Roma Capitale. Al 2020 sono stati contati 18.943 alloggi complementari in città, a fronte di 8.691 nel 2015. Sulla giungla di questo sistema alternativo di ospitalità, il Campidoglio vuole mettere ordine. Prima di tutto per affrontare la questione legata al degrado. Per questo il Comune vuole rafforzare la collaborazione con chi è regolare per sensibilizzare sul tema della raccolta dei rifiuti. «L'abusivismo va combattuto - spiega Johnny Malerba, presidente deldell'Anbba, l'Associazione nazionale che rappresenta i gestori di Bed and Breakfast, Affittacamere, Case per vacanza - Abbiamo intenzione di chiedere un incontro con i presidenti dei Municipi I e II e con l'assessore al Turismo del Campidoglio anche per valutare l'ipotesi di una regolamentazione e un monitoraggio sul numero delle attività ricettive extralberghiere in alcuni quartieri della città come Prati, Monti, Trastevere, dove abbiamo un'alta presenza. L'extralberghiero è un fenomeno che, quanto a offerta, ha da tempo superato l'alberghiero classico: bisogna aiutarlo e regolamentarlo perché è una forma di turismo più sostenibile».