Roma chiama Mosca e Mosca risponde. Il problema e i disagi da lunedì sono raddoppiati all’Aurelio, quartiere ormai sprofondato nel caos traffico. Non c’è solo via delle Fornaci chiusa in un tratto da più di un mese. Un albero caduto da Villa Abamelek, sede dell’Ambasciatore della Federazione Russa in Italia, ha costretto i vigili urbani a chiudere per metà via Aurelia Antica all’altezza del civico 26.
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Nel post si parla solo dei disagi su via Aurelia Antica dove nella notte tra lunedì e martedì è stato stabilito il senso unico alternato regolato da un semaforo. Ma non cita la chiusura sull’altro lato della residenza, ossia l’interruzione della circolazione sia su via delle Fornaci che su via delle Nuova delle Fornaci con divieto di transito da via Aurelia Antica (eccetto i residenti diretti ai civici 425 e 439). Ed è proprio il blocco della circolazione su questa strada che collega Monteverde con il Vaticano a creare molto malumore nel quartiere. «Per noi ora i disagi sono raddoppiati - dice Vincenzo Berlen, ristoratore di via delle Fornaci - siamo felici dell’impegno dell’ambasciata nel risolvere il problema su via Aurelia Antica, ma vorremmo tanto che ci fossero novità concrete su via delle Fornaci chiusa dal 27 ottobre per il muro a rischio crollo. E invece - conclude - non si vede nessun operaio al lavoro».
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I CONTATTI
Intanto Sabrina Giuseppetti, presidente del XIII Municipio, conferma i contatti con l’Ambasciata: «Il Comune sta interloquendo con i tecnici, ma abbiamo deciso che se entro massimo due giorni non ci saranno novità, interverrà Roma Capitale». Probabilmente (ma saranno i tecnici capitolini a deciderlo) il tratto di muro pericolante su via delle Fornaci verrà puntellato, un’operazione ovviamente temporanea in attesa dell’intervento definitivo di messa in sicurezza. «Siamo sicuramente felici del post dell’Ambasciata - aggiunge Giuseppetti - ma preferiremmo vedere i loro operai al lavoro il prima possibile visto che è da oltre un mese che attendiamo l’inizio del cantiere». Fonti del Campidoglio avevano parlato dell’attesa di un nullaosta dalla Russia perché, c’è da ricordarlo, si tratta di territorio extraterritoriale.