Torpignattara, Luigi Finizio ucciso al distributore di benzina. Terzo omicidio in pochi giorni nella Capitale

La vittima aveva 51 anni. Era fratello di Girolamo Finizio, legato al clan Senese

Lunedì 13 Marzo 2023 di Laura Bogliolo e Flaminia Savelli
Centocelle, uomo ucciso a colpi di arma da fuoco: spari al distributore di benzina

Stava facendo benzina al distributore dietro casa sua quando due uomini a bordo di una moto si sono avvicinati e hanno fatto fuoco. Hanno sparato sette proiettili contro Luigi Finizio, 51 anni e fratello di Girolamo, legato a doppio filo con il clan Senese. 

 

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Omicidio a Torpignattara

La vittima non ha avuto scampo: trivellato di colpi si è accasciato a terra morendo sul colpo mentre gli assassini fuggivano via. A chiamare i soccorsi intorno alle 19.30 del 13 marzo sono stati alcuni residenti che hanno sentito gli spari. L’allarme a Centocelle è scattato in via degli Angeli. La vittima era sceso dall’auto, una Twingo blu, e stava facendo benzina quando è stato freddato: «Un agguato» dicono gli investigatori della Squadra Mobile incaricati delle indagini. Sul posto per tutta la notte anche gli uomini della polizia Scientifica che hanno proceduto con i rilievi. 
 

LA GUERRA TRA CLAN
Un regolamento di conti tra bande criminali: la pista caldissima resta quella di un’esecuzione maturata tra i clan della mala capitolina.

Perché Luigi Finizio potrebbe aver ereditato gli affari del fratello Girolamo condannato (nel 2021) per tentato omicidio aggravato dal metodo mafioso a 11 anni di reclusione. Legato a doppio filo con il clan Senese: Girolamo è il cognato di Angelo subentrato al comando del clan e fratello del boss Michele Senese detto ‘O Pazzo’. Insieme a un complice nel 2020, aveva pianificato la gambizzazione di Paolo Ascani, cognato di Roberto Spada, in via Antonio Forni a Ostia. I tre finirono in manette quando vennero arrestati dai militari dopo le indagini coordinate dal pm della Direzione distrettuale antimafia di Roma Mario Palazzi. Anche lo stesso cognato di Roberto Spada era stato condannato per favoreggiamento: l’uomo infatti disse agli inquirenti di non conoscere i suoi aggressori ma da quanto emerse dalle indagini stava in realtà pianificando una vendetta. Forse proprio del clan Spada che gestisce il malaffare del litorale romano. Ipotesi e supposizioni che i poliziotti della Mobile stanno seguendo perché le piste investigative restano tutte aperte. Finizio potrebbe infatti essere anche un’altra vittima caduta nelle guerra scoppiata nelle piazze dello spaccio della città. I

 

I PRECEDENTI
In settimane caldissime, sono ancora in corso le indagini sul delitto di Casal de’ Pazzi dello scorso 8 marzo: Stefan Mihai Roman, 33enne di origini romene, stava rientrando a casa quando in via Francesco Selmi è stato avvicinato da due uomini a bordo di una moto. Gli assassini, anche in quel caso, hanno fatto fuoco colpendolo al torace e all’addome. L’uomo, con piccoli precedenti per droga, è caduto a terra morto. Un giallo su cui gli uomini della Mobile stanno ancora indagando. La pista che stanno seguendo porta però allo spaccio di droga. Di più: il sospetto è che sia in corso una guerra per la gestione del mercato degli stupefacenti tra Casal de’ Pazzi e la piazza di Tor Bella Monaca. Ancora: restano aperte le indagini sull’omicidio di Emanuele Costanza. il 41enne titolare dell’Osteria degli artisti all’Esquilino. L’assassino, Fabio Giaccio, 43enne napoletano con precedenti per droga, si è costituito spiegando come movente, un debito non saldato dalla vittima. Tuttavia nel mirino degli investigatori c’è anche un gruppo di Sudamericani che frequentava il locale dello chef Costa. Il sospetto, pure qui, è che la vittima abbia pagato con la vita un affare di droga finito male. 

Ultimo aggiornamento: 15 Marzo, 11:21 © RIPRODUZIONE RISERVATA