Roma e le violenze del fidanzatino: lo stupro, gli insulti in discoteca. In aula le testimonianze della comitiva

L’amica: «Dopo una scenata al Jackie O’ è crollata, anche ora non è più la stessa»

Giovedì 25 Maggio 2023 di Andrea Noci
Roma e le violenze del fidanzatino: lo stupro, gli insulti in discoteca. In aula le testimonianze della comitiva

Un amore tossico, come si dice in questi casi, tra due adolescenti di Roma nord. Lui un ragazzo poco più che ventenne, che sta completando gli studi così da far vedere a tutti quello che realmente vuole essere da grande. Lei un'adolescente innamorata persa di lui, ma che dopo quella relazione tormentata «non era più la stessa». Sono gli amici a raccontarlo agli inquirenti: qualcosa tra i due è andato storto. Il tono della voce che si alza, gli spintoni che partono e la relazione che segue una pericolosa escalation. Adesso E.C. è a processo, accusato di maltrattamenti e violenza sessuale nei confronti della fidanzatina, davanti ai giudici della prima sezione collegiale del Tribunale penale.

I FATTI

I fatti contestati risalgono a prima della pandemia da Coronavirus, cioè tra il 2019 e il 2020.

Ancora non esistono vincoli, non è necessario mettere la mascherina, i ristoranti sono affollati, così come le discoteche. Ed è proprio in questi luoghi che sarebbero andati in scena diversi litigi tra i due. Uno in particolare al Jackie O', la discoteca per eccellenza del centro, almeno per i ragazzi di quell'età.

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È la sera di Halloween. Tra i maschietti c'è chi è travestito da Michael Myers, chi da Freddy Krueger, o magari da Jason di Venerdì 13. Mentre, tra le ragazze, non mancano le maschere di Harley Quinn o Annabelle. E.C. e Miriam (nome di fantasia) sono insieme ad alcuni amici quando d'un tratto parte una discussione tra i due. «Stavamo ballando, poi ad un certo punto siamo rimasti io, il mio fidanzato di quel periodo e Miriam - ha raccontato in aula un'amica dei ragazzi chiamata a testimoniare - quando all'improvviso è arrivato E.C. che ha iniziato ad urlare contro di lei dicendole che era un tr Subito dopo era crollata emotivamente, ma non avevo percepito quale potesse essere il problema». E poi ancora, anche se a parti, invertite dopo una cena al Gotha, un ristorante che si trova proprio in viale Parioli. È il gennaio del 2020. Scatta un'altra scenata di gelosia tra i due, come raccontato in aula da un altro amico del gruppo, presentatosi di fronte al collegio. Il malumore prosegue anche quando la cena finisce e il gruppo si sposta in Piazza Euclide.

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«Eravamo lì tutti insieme - racconta il testimone - quando ad un certo punto sono passate due amiche di E.C. e le abbiamo semplicemente salutate, ma Miriam l'ha presa come se quel saluto fosse un tentativo di approccio del suo ragazzo». Nasce l'ennesimo diverbio. «In quel caso lei l'aveva strattonato per poi tirargli il giacchetto, per questo E.C. se n'era subito andato. Tant'è che ho riportato io Miriam a casa». In questa occasione la ragazza si confida con l'amico del fidanzato: «Piangendo mi aveva confessato di essere molto innamorata di lui. In un'altra occasione mi aveva fatto vedere un piccolo anello che le era stato regalato, ne era molto fiera». Eppure qualcosa tra i due sembra non andare, come racconta ancora l'amica di Miriam. «Io la conosco da anni, dalle elementari. E posso dire che dopo quella relazione era cambiata molto. Con me era distante, non riusciva a studiare o a portare avanti la sua vita. Tutt'ora spesso devo andarla a prendere io se vogliamo uscire insieme la sera». Adesso sta al Tribunale entrare nel vivo della relazione tra i due ragazzi, per capire cosa abbia portato alla possibile violenza sessuale.
 

Ultimo aggiornamento: 08:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA