Marcell Jacobs, la cognata nei guai: era ai domiciliari ma stava al parco con i nipoti

Patricia Daza era in detenzione domiciliare da dicembre a casa della sorella e di suo cognato a causa di alcuni reati contro il patrimonio

Martedì 22 Marzo 2022 di Francesca De Martino
Marcell Jacobs, la cognata nei guai: era ai domiciliari ma stava al parco con i nipoti

Era in detenzione domiciliare da dicembre a casa della sorella Nicolle Daza e di suo cognato, l'oro olimpico Marcell Jacobs, a causa di alcuni reati contro il patrimonio, ma ieri pomeriggio i carabinieri l'hanno sorpresa invece al parco di Tor di Quinto, sotto il sole, in compagnia dei nipoti e delle sorelle. Quando i militari sono andati a verificare se si trovasse nell'appartamento di Jacobs, Patricia Daza, 37 anni, stilista, non c'era e, non appena è tornata con in braccio la nipote, l'hanno arrestata.

Così, stamattina, si è dovuta presentare di nuovo in un palazzo di giustizia, a piazzale Clodio, con l'accusa di evasione.

Il giudice l'ha assolta per particolare tenuità del fatto, pur riconoscendola responsabile del reato: "Stia attenta, ha una situazione particolare con diversi precedenti per furto - ha detto il giudice alla Daza, arrivata in Tribunale con una tuta elegante nera - alla prossima evasione rischia una condanna". Il pm Andrea Iolis aveva chiesto al Tribunale una condanna a cinque mesi e dieci giorni di reclusione.

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I domiciliari a casa del campione olimpico

I fatti risalgono a ieri pomeriggio. I militari avevano visto la Daza al parco di Tor di Quinto, in compagnia delle sorelle e delle nipoti, vicino a delle giostre per bambini. Poi, per verificare che si trattasse di lei, i carabinieri erano andati a casa di Marcell Jacobs e di sua sorella, dove la donna sarebbe dovuta essere perché in detenzione domiciliare per furti commessi in passato. Ma, quando la domestica aveva aperto la porta, aveva detto che in casa c'era solo lei. Dopo pochi minuti arrivava la Daza con la nipote. "Ero uscita perché autorizzata, sono andata con mia sorella a prendere i bambini a scuola perché dovrò badare io a loro nei prossimi giorni. Mia sorella è in partenza", aveva risposto alle forze dell'ordine. La stessa versione la Daza l'ha ribadita al giudice nel corso dell'udienza. Ma, in realtà, quella richiesta era stata rigettata perché incompleta.

 

Ultimo aggiornamento: 10 Ottobre, 15:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA