Roma, in casa ha 126 chili di droga: «Voglio aprire un negozio». Era (già) ai domiciliari per spaccio

L’uomo per evitare l’arresto ha detto ai carabinieri che la marijuana era legale

Martedì 29 Novembre 2022 di Camilla Mozzetti
Roma, in casa ha 126 chili di droga: «Voglio aprire un negozio». Era (già) ai domiciliari per spaccio

Era ai domiciliari da appena dieci giorni per scontare una pena definitiva per spaccio e nonostante questo era pronto o aveva comunque materiale a sufficienza per poter immettere nel mercato degli stupefacenti 17 mila dosi di maria. Ha 31 anni ed è italiano Francesco Lo Verde l'uomo che ieri è stato trovato in casa dai carabinieri con 126 chili di marijuana e per questo arrestato e trasferito in carcere. «Guardate che è legale - ha cercato di giustificarsi l'uomo - ci voglio aprire un'attività regolare» eppure i controlli effettuati sulla merce hanno evidenziato come in molti fusti dove la marijuana era stata nascosta, l'indice Thc (ovvero il delta-9-tetraidrocannabinolo) era superiore al livello consentito per ritenere quella marijuana legale.

L'arresto è scattato immediatamente e il 31enne è stato accompagnato nel carcere di Rebibbia.

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Tutto parte da un normale controllo che proprio i carabinieri della stazione Roma-La Storta eseguono per sincerarsi, da prassi, che il 31enne costretto appunto ai domiciliari fosse in casa.
IL CONTROLLO
L'uomo ieri mattina ha aperto la porta e fatto entrare i militari. Di fatto non aveva violato la misura cautelare ma quando un carabiniere ha chiesto cosa ci fosse dietro una porta chiusa, il 31enne ha iniziato ad agitarsi. Quella porta non la voleva aprire «qui non c'è nulla, solo un ripostiglio», avrebbe detto cercando di distogliere l'attenzione dei militari. Ha provato a sviare, facendo domande sui controlli e sulla regolarità delle verifiche considerato il fatto che, pure ai domiciliari, aveva la possibilità di uscire per alcune ore al giorno, ma non ci è riuscito. I carabinieri hanno aperto quella porta trovandovi dietro la sorpresa. Nascosti in fusti di plastica e scatole varie c'erano 126 chili di marijuana. A quel punto il 31enne ha giocato la carta dell'attività commerciale, spiegando che era tutta legale e che serviva per aprire un negozio.

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LE ANALISI
Le analisi immediate, condotte in laboratorio, hanno invece ravvisato il contrario, tra l'altro in casa i carabinieri non hanno trovato alcun tipo di documentazione che avvalorasse la tesi dell'uomo, ovvero quella per cui la maria serviva per aprire un negozio. A seguito di perquisizione nell'appartamento - che è risultato essere di proprietà del 31enne - non sono stati trovati soldi o altro tipo di stupefacenti. Solo un bilancino di precisione e del materiale utile per il confezionamento. A seguito dell'analisi la marijuana, che sarebbe bastata a confezionare 17mila dosi, è stata sequestrata. In casa i militari non hanno trovato nessun altro, il 31enne viveva da tempo da solo e si era macchiato di spaccio nel 2016, per questo condannato a scontare una pena definitiva ai domiciliari. Non sono stati trovati neanche appunti o agende con nominativi che possano in qualche modo tracciare la filiera della droga. Di certo dopo l'arresto sono state avviate una serie di verifiche anche nel quartiere, come l'acquisizione di immagini da impianti di videosorveglianza, per capire come il 31enne è riuscito a portare in casa quei chili di marijuana: se da solo o con l'aiuto di qualcuno.
 

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