Lombardi: «Sui profughi errori anche della Raggi»

Domenica 27 Agosto 2017
Lombardi: «Sui profughi errori anche della Raggi»
«Non si possono liquidare i fatti di piazza Indipendenza con una tifoseria tra di noi all'insegna del viva i migranti' o viva la polizia'». Roberta Lombardi, deputata romana del M5S e sempre più papabile candidata alla Regione, in questi giorni ha assistito al derby interno tra Luigi Di Maio e Roberto Fico senza schierarsi. Anzi, da Lombardi arriva una posizione terza, e se si vuole inedita, nel dibattito su responsabilità e ricette. E soprattutto sulla comprensione del fenomeno. «Bisogna - è il ragionamento della deputata grillina - mettere in fila i fatti e i protagonisti».
C'è sicuramente, sostiene, «un discorso di non gestione del fenomeno dei rifugiati che quindi è in campo al Governo e al ministro Minniti, poi abbiamo purtroppo una non gestione delle occupazioni che invece spetta al Comune, poi per continuare abbiamo avuto un poliziotto che ha detto un frase orribile e le forze dell'ordine che hanno gestito le operazioni come normalmente accade in caso di resistenza». Lombardi in queste ore ha pesato i silenzi, soprattutto per non ricadere nella facile dinamica «ecco sta parlando la nemica interna della Raggi».
La parlamentare è la responsabile per il M5S dei rapporti con le forze dell'ordine e allo stesso tempo si è sempre occupata del tema casa: più di una volta negli anni scorsi ha «prestato» il proprio indirizzo a famiglie che dovevano essere sfrattate ed è attivissima sui Piani di zona. Ecco perché nelle ultime 48 ore è stata molto interrogata dai colleghi di Montecitorio, ma anche dalla base romana del M5S, che nella Capitale ha un dna più di sinistra e che quindi è rimasta colpita dalle immagini di piazza Indipendenza.
I PROTAGONISTI
La «zarina» o la «farona», come la chiamano i non amici, fondamentalmente non si ritrova nelle dichiarazioni di Luigi Di Maio («Non possiamo vedere scene di guerriglia come quelle e poi alla fine mettere sotto inchiesta i poliziotti e la Polizia di Stato per una frase», ha detto il vicepresidente della Camera ospite di Omnibus, La7) e nemmeno sulla posizione di Roberto Fico («Questo è uno Stato che non mi rappresenta»). La parlamentare definisce «ingiustificabile» l'ormai celebre frase del funzionario di polizia che dice agli agenti «se lanciano qualcosa spaccategli un braccio» riferendosi ai profughi. Ma poi in queste ore è entrata nel merito: «La reazione generale della polizia fa parte della gestione dell'ordine pubblico ed era tutto sommato prevedibile davanti alla resistenza».
LE COLPE
Ma il problema, appunto, è a monte. «La vicenda - è il pensiero che ha consegnato ai fedelissimi - è stata gestita malissimo da Comune e Prefettura». Le occupazioni, aggiunge, si accompagnano. «Ma bisogna conoscere Roma e soprattutto il mondo e la politica che si cela dietro a questi spaccati, certi partiti che si nascondono dietro le occupazioni per vantaggi elettorali, che si propongono come salvatori della patria in cambio di consenso». Per non cadere nella solita polemica, Lombardi evita di citare Raggi ma nelle analisi dei fatti non può omettere di registrare come «manchino un vero censimento delle occupazioni» e le «risposte operative» da parte del Comune e della Prefettura. Una critica netta consegnata a tanti colleghi alla Camera come al Senato. «Ecco perché non si possono liquidare i fatti di piazza Indipendenza con i criteri delle tifoserie. Con i ragionamenti del stiamo da una parte o dall'altra. I fatti vanno approfonditi». E, come ha suggerito, anche l'altra romana del M5S, la senatrice Paola Taverna, «invece di dividerci nella nostra chat tra chi sta con Luigi (Di Maio-ndr) e chi sta con Roberto (Fico-ndr) dovremmo metterci tutti intorno a un tavolo e ragionare a seconda delle proprie competenze». Magari anche con Virginia Raggi.
Simone Canettieri
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