Muraro e «quelle consulenze anche per Cerroni»: la nuova pista dei pm

Mercoledì 7 Settembre 2016 di Michela Allegri e Cristiana Mangani
Paola Muraro

Ha chiesto di essere interrogata dai magistrati l'assessore Paola Muraro. Spera forse così di stemperare le polemiche che stanno avvelenando la sua presenza all'interno della giunta Raggi. La procura l'ha indagata per violazione dell'articolo 256 comma 4, reato contenuto nel Testo unico ambientale, ma il fascicolo di inchiesta promette nuovi e ulteriori sviluppi. I pm hanno chiesto di acquisire la dichiarazione dei redditi dell'esperta di ambiente, in particolare quella relativa agli ultimi anni.

Vogliono verificare se le retribuzioni indicate siano in regola, ma soprattutto se esistano eventuali lavori sospetti svolti da Muraro in società riconducibili, anche indirettamente, al gruppo Cerroni, e quindi in possibile conflitto d'interessi con l'incarico rivestito in 12 anni all'Ama. Un particolare non da poco, visto che aprirebbe la porta a una eventuale contestazione del reato di corruzione. La signora dei rifiuti, infatti, pur rivestendo l'incarico di consulente si occupa di pubblico servizio e come tale verrebbe riconosciuta pubblico ufficiale.
 
L'ABUSO D'UFFICIO
Per la stessa ragione, il procuratore aggiunto Paolo Ielo e il pm Alberto Galanti avrebbero già ipotizzato nei suoi confronti l'abuso d'ufficio. Una contestazione inserita in una parte del fascicolo di inchiesta che è stato segretato. Muraro verrebbe quindi sentita solo per la violazione ambientale, ma è possibile che durante l'interrogatorio, alla presenza del difensore Salvatore Sciullo, la sua posizione possa cambiare.
La decisione di procedere con le indagini su questo nuovo fronte è stata presa durante il vertice che si è tenuto ieri tra i magistrati, i carabinieri del Noe e la Guardia di finanza. L'obiettivo è ricostruire i rapporti con il ras della monnezza, arrestato nel 2012, già sotto processo e nuovamente indagato per associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito d'immondizia, truffa e frode nelle pubbliche forniture.

IL BLITZ
Il legame tra i due sembra emergere in varie occasioni. Una delle prime uscite pubbliche dell'assessore, a fine giugno, infatti, si è concretizzata in un blitz nell'impianto di trattamento meccanico biologico di Rocca Cencia. Lì Muraro, scontrandosi con il presidente dimissionario dell'Ama, Daniele Fortini, ha chiesto di riprendere il conferimento di materiali nel vicino stabilimento di proprietà del Supremo: il tritovagliatore, un macchinario inutilizzato da marzo, ora affittato alla ditta dell'imprenditore Gino Porcarelli, e finito al centro della maxi inchiesta della procura sull'emergenza rifiuti capitolina. Inchiesta che, in un secondo fascicolo in cui la signora risulta indagata, tratta invece dei Tmb romani, dove l'esperta ha lavorato come referente Ippc per conto dell'Ama.

Il sospetto è che gli stabilimenti di Rocca Cencia e di via Salaria abbiano smaltito meno immondizia rispetto a quanto previsto dal contratto e, soprattutto, abbiano prodotto materiali in violazione delle prescrizioni di legge. Da qui la contestazione a Muraro, alla quale spettava il controllo del protocollo internazionale sull'inquinamento: doveva verificare la qualità dei rifiuti in ingresso, la qualità del processo di trattamento e quella dei rifiuti in uscita da tutti i macchinari.

Ma c'è dell'altro, perché il legame tra il re dell'immondizia e l'assessore emerge anche da un rapporto professionale che la donna avrebbe avuto con una persona molto vicina a Cerroni, l'ingegnere Carlo Noto La Diega, già finito al centro di diverse inchieste sui rifiuti: Muraro e La Diega compaiono insieme nel Comitato tecnico scientifico Ecomondo 2016, soci di uno stesso gruppo.

In attesa, quindi, che la Commissione ecomafia invii alla procura il voluminoso dossier depositato dopo l'audizione, gli investigatori effettueranno altre acquisizioni di documenti perché vogliono verificare anche se esistano gli estremi per contestare i reati di truffa e falso.

Ultimo aggiornamento: 10:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA