Stupro di Capodanno, vittima e papà parti civili al processo: per Patrizio Ranieri prima udienza

Mercoledì 23 Novembre 2022 di Erika Chilelli
Stupro di Capodanno, vittima e papà parti civili al processo: per Patrizio Ranieri prima udienza

Ieri per Patrizio Ranieri è stata la prima udienza. È uno dei tre maggiorenni accusati dello stupro di capodanno: l'orrore che la notte del 31 dicembre 2020 avrebbe subito una ragazzina di 16 anni durante una festa di sballo e droga in una villetta a Primavalle. È l'unico per il quale i pm hanno chiesto e ottenuto il rito immediato. E davanti alla quinta sezione collegiale, nel processo rigorosamente a porte chiuse, la giovane vittima e il padre si sono costituiti parte civile assieme alla associazione Bon't Worry.
Secondo la Procura di Roma, l'imputato, insieme ad alcuni amici, finiti sotto inchiesta insieme a lui, avrebbe approfittato della ragazzina mentre si trovava in stato di semi incoscienza a causa delle droghe e dell'alcol assunto.

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LA VIOLENZA
Voleva partecipare ad un party per dare il benvenuto al nuovo anno, così la 16enne si è imbattuta nella maxi-festa clandestina, che violava il coprifuoco imposto dalla pandemia, organizzata da una trentina di ragazzi, quasi tutti minorenni, per il veglione di Capodanno del 2020. Alla festa di Primavalle, tra figli di vip, il nipote di un politico e i ragazzi di buona famiglia della Roma Bene, la giovane vittima va con delle amiche. Beve, si diverte, ma di quello che succede in seguito ha ricordi confusi: sa di essersi ritrovata in una stanza in compagnia di alcuni ragazzi. Si sveglia, il giorno dopo, all'interno della villetta di Primavalle con indosso «soltanto la gonna e una felpa», non di sua proprietà e con il corpo dolorante e pieno di lividi. La ragazza rientra subito a casa e cede all'insistenza dei genitori che intuiscono che qualcosa non va, raccontando l'accaduto e basandosi sui pochi frammenti di ricordi annebbiati che si affollano nella sua mente. La stessa versione la racconterà in seguito ai carabinieri.
Nel sangue della ragazza è stata trovata cocaina e acido valproico, un antiepilettico che dà gli effetti della droga dello stupro.

Al maxi-party le sostanze stupefacenti non mancavano. Nelle chat, finite agli atti, emerge come la preoccupazione dei minori, prima della festa, fosse di averne abbastanza: «La roba ce sta?». Scriveva uno dei ragazzi, mentre l'altro lo rassicurava così: «Ce sta. E anche grappa, whisky e vodka». Ad essere incaricate di portare la roba al party un gruppo di ragazze che compravano pasticche di Rivotril e Xanax in diverse farmacie della Capitale.


«ERA CONSENZIENTE»
Violentata e drogata, ma per Patrizio Ranieri, che subito dopo il presunto stupro sarebbe uscito dalla stanza dove si trovava la sedicenne, mostrando a tutti la sua maglietta sporca di sangue, e gli altri indagati la ragazza era consenziente. Una versione che le conversazioni, tra cui quelle di una delle migliori amiche della vittima, smentiscono: «L'hanno stuprata in 15, hanno appeso mutande, hanno fatto il panico ha scritto la minore ad un'altra amica - Uno la stava stuprando e l'ha menata». Ad essere allarmati, dopo la festa, erano quasi tutti i partecipanti che, nelle chat, il 6 gennaio 2020, si scrivevano cercando di concordare una versione comune: «Ragazzi mettiamoci d'accordo su cosa spiegare. Quella è una p, non l'ha costretta nessuno, era tutta ubriaca». Per i pm sarebbe proprio Ranieri uno dei principali autori dello stupro. Ad incastrarlo un messaggio mandato ad un amico con scritto: «Me la sono fatta». Dopo la violenza, avrebbe incontrato anche la ragazza: «Durante questo incontro, durato tra i dieci e i quindici minuti, l'aveva inizialmente accusata di aver messo nei guai i partecipanti alla festa - annota il gip nell'ordinanza di arresto - le aveva detto di aver intrattenuto con lei un rapporto sessuale consenziente, aggiungendo, infine, di volerla proteggere».

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