Madre e figlia morte in casa a Roma, l’amica: «I riti dello sciamano hanno sconvolto Luana»

Parla chi conosceva bene la 54enne: «Prima di incontrare Rosafio era solare»

Lunedì 23 Gennaio 2023 di Camilla Mozzetti
Madre e figlia morte in casa, l’amica: «I riti dello sciamano hanno sconvolto Luana»

«Era una donna solare, piena di vita, affrontava le difficoltà con piglio deciso, è stato così anche nella malattia della madre: non si era abbattuta neanche quando rimase sola a combattere con avvocati e giudici contro i fratelli poi è arrivato quell’uomo ed è cambiata». Chi conosceva Luana Costantini da anni non ha alcuna difficoltà a segnare uno spartiacque chiaro: c’era la donna, operatrice sociosanitaria, che sapeva tenere testa alle difficoltà e poi è arrivata la Luana che, a poco a poco, si è consumata come una candela. «Per me quell’uomo, lo sciamano, ha avuto un impatto devastante su di lei».

Agata - la chiameremo così - è una storica amica della 54enne trovata cadavere lo scorso giovedì in un appartamento di via Giulio Salvadori a Monte Mario.

In quella casa c’era anche il corpo quasi mummificato della madre, 83enne, affetta da Alzheimer e morta da settimane. Sul caso è stato aperto un fascicolo per decesso come conseguenza di altro reato e nei prossimi giorni saranno svolte le autopsie all’istituto di Medicina legale del policlinico Agostino Gemelli. I risultati hanno una notevole importanza non solo per chiarire i motivi dei decessi e i tempi ma anche perché potrebbero sicuramente aiutare la polizia a chiarire cosa è successo in quell’appartamento e se altre persone, che pure vi hanno vissuto, possano essere più o meno coinvolte nella tragica fine di madre e figlia. La Costantini da circa due anni e mezzo aveva intrapreso una relazione sentimentale con un uomo molto più giovane di lei. 

«UNA RELAZIONE SBAGLIATA»

Tale Paolo Rosafio, conosciuto dai più come sciamano Shekhinà. Uno “spiritualista”, come lui stesso si definisce, incontrato su Facebook e poi trasferitosi a casa della donna. Non era il solo a vivere da tempo fra quelle mura. «Luana - ricorda ancora l’amica - aveva affittato una camera ad un ragazzo» che si scoprirà essere l’ideatore di “Cubytrix”, un gruppo che promuove via social “un nuovo modello di vita” e che crea “proseliti”, analogamente a quanto avviene con le sette vere e proprie, propinando pozioni e rituali per trovare equilibrio e serenità. «Ma entrambe queste persone - prosegue Agata - hanno tolto serenità a Luana». La figlia dell’amica per settimane nei mesi scorsi ha aiutato la 54enne nell’assistenza dell’anziana madre malata ed anche lei ricorda dei dettagli che lasciano presagire una convivenza, con quei due uomini, problematica. «Oltre a Paolo c’era questo ragazzo che lavorava in un bar e viveva da Luana ma che aveva degli improvvisi scatti d’ira, una volta ricordo che mi urlò contro solo perché gli feci presente che il cibo nel frigo, da lui portato, si era riempito di vermi». Al netto di questo episodio ci sono poi i comportamenti, i cambi in Luana percepiti da chi ha lavorato con lei per anni e aveva difficoltà a riconoscerla. «Lo sciamano - aggiunge ancora Agata - era sempre con lei, anche quando uscivamo con altre amiche per un aperitivo, non la lasciava un secondo e lei era cambiata, si era incupita con quest’uomo che parlava di spiriti, di riti, di cose che non ho mai compreso». Quanto ci vuole a plagiare una persona? «A poco a poco Luana si è isolata, non rispondeva più ai messaggi né alle chiamate. E quando non l’ho più sentita ho iniziato a preoccuparmi così ho chiamato lo sciamano», prosegue l’amica della donna morta.

QUELLO STRANO “PRESAGIO”

Era il 18 gennaio, il giorno prima del ritrovamento dei cadaveri. «Gli chiesi come avesse fatto a non tornare dopo che anche lui non la sentiva da giorni, era agitato, ho avuto l’impressione che avesse paura ma che non fosse in realtà preoccupato. Mi disse - prosegue Agata – che sarebbe comunque dovuto tornare a Roma a prendere le sue cose ma che aveva timore di trovarle morte». Rosafio è stato rintracciato in provincia di Lecce la sera stessa del ritrovamento dei corpi, sarà ascoltato come persona informata dei fatti forse, chissà, proprio a seguito delle autopsie. Lui ha detto di essere scioccato da quanto accaduto, che Luana era la sua vita e che era tornato in Puglia solo per le vacanze di Natale. «Sarei tornato dopo la Befana - ha spiegato - ma ho avuto un terribile attacco di epilessia» che pare lo abbia costretto a procrastinare il rientro. Lui ma soprattutto l’ideatore di “Cubytrix” lasciano intendere che Luana fosse cambiata di suo, che soffrisse di depressione, «diagnosticata attenzione dal neurologo dello sciamano» precisa Agata, e che facesse uso di stupefacenti. In casa la polizia, però, a parte oggetti esoterici e flaconcini con liquidi ancora da analizzare non ha trovato droga e l’amica della donna concludendo precisa: «Luana aveva timore dei farmaci, si curava naturalmente, non si era neanche vaccinata contro il Covid non per posizioni ideologiche ma solo per paura di possibili effetti collaterali figuriamoci se poteva far uso di cocaina». Anche per questo, le uniche risposte certe potranno arrivare dall’autopsia e dagli esami tossicologici.

camilla.mozzetti@ilmessaggero.it

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