Massaggio hot a una modella, massoterapista a processo per violenza sessuale: «Ho letto male i segnali, pensavo fosse consenziente»

È stato sentito in aula: «Se il cliente vuole mi spingo oltre»

Sabato 6 Maggio 2023 di Michela Allegri
Massaggio hot a una modella, massoterapista a processo per violenza sessuale: «Ho letto male i segnali, pensavo fosse consenziente»

Nessuna violenza: si trattava di una pratica consolidata, richiesta da diversi clienti alla fine dei trattamenti. Salvatore Battaglia, massoterapista finito a processo con l’accusa di avere abusato di una giovane modella durante una sessione di massaggio, si è difeso con queste parole, respingendo le accuse e sostenendo di avere interpretato male i segnali chi gli avrebbe inviato la vittima, di 21 anni e con 30.500 follower su Instagram. «C’era una sorta di segnale in codice con i pazienti che sapevano di questa pratica - è il senso della ricostruzione fatta in aula dall’imputato - quando loro inarcavano la schiena capivo che potevo spingermi oltre».

I TESTIMONI
Battaglia, che si trova ai domiciliari dal maggio del 2022, cioè da quando è stato arrestato subito dopo la denuncia della ragazza, ha portato in aula due testimoni a sua difesa, che sono stati sentiti nel corso dell’ultima udienza: un uomo e una donna, di circa 64 anni.

Entrambi hanno raccontato di essere diventati clienti fissi del massaggiatore, soprattutto grazie ai servizi extra forniti. «Era anche un modo per fidelizzare la clientela», ha aggiunto l’imputato che, rispondendo alle domande del giudice e del pubblico ministero, assistito dall’avvocato Roberta Mancuso, ci ha tenuto a precisare di non essersi mai fatto pagare di più per le prestazioni fuori listino: era un trattamento riservato ai pazienti più affezionati. In questo caso, però, la vittima era una nuova cliente.

I FATTI
I fatti risalgono al primo maggio del 2022. Lo scorso febbraio è stata sentita in aula la modella. Ha raccontato di essere stata «violentata all’improvviso durante il massaggio» e di avere avuto, da quel giorno, continui attacchi d’ansia e di panico. L’imputato, 35 anni, avrebbe abusato di lei su un lettino all’interno del suo studio privato in zona Cornelia. «Mia madre - ha proseguito la giovane influencer - aveva un coupon per dei massaggi che, però, non stava sfruttando. Ho deciso di utilizzarlo io. Sono arrivata nello studio intorno alle 11,30. L’ambiente era normale, sereno. Nulla di anomalo». Poi, però, in pochi minuti sarebbe cambiato tutto quanto: «All’inizio lui mi ha massaggiato i piedi. Poco dopo ha iniziato a palpeggiarmi e all’improvviso me lo sono ritrovato addosso». E ancora: «È durato tutto pochi istanti. Gli ho detto subito di smetterla. Ero paralizzata. Lui si è allontanato e alla fine mi ha lasciata in pace». La giovane, che ha dovuto interrompere più volte il racconto fatto in aula, ha detto di essere stata accompagnata alla porta e di essersene andata, sconvolta.

LA DENUNCIA
Ha raccontato al magistrato di essersi sfogata con le amiche e poi di avere deciso di denunciare. La modella ha detto di non essere riuscita a superare il trauma e di avere iniziato ad andare da uno psicologo. Nel processo si è costituita parte civile. In aula è stato menzionato anche un procedimento parallelo: anche un’altra cliente ha denunciato il professionista. La dinamica descritta nella querela è molto simile.

Nel corso della prossima udienza, prevista in ottobre, ci saranno le richieste del pubblico ministero e le discussioni degli avvocati. Poi sarà il momento della sentenza. Nel frattempo la difesa presenterà un’istanza per chiedere la scarcerazione dell’imputato.
 

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