Rieti, il piccolo Comune del Reatino che accoglie 11 persone dall'Ucraina

Mercoledì 23 Marzo 2022 di Raffaella Di Claudio
Roccantica

RIETI - Comune piccolo, accoglienza grande. Roccantica, borgo sabino di 580 anime, è uno dei centri della provincia che, se si mette in rapporto alla popolazione residente, conta la presenza maggiore di ucraini. Grazie alla generosità di due famiglie sabine che hanno messo a disposizione le proprie abitazioni, sono state accolte finora 11 persone. Tra loro ci sono quattro bambini in età scolare, una neonata e una ragazza di 19 anni. Sono due nuclei. Di uno, la storia, Il Messaggero l’aveva raccontata il 3 marzo, all’inizio dell’emergenza. Era quella di Massimo e Giovanna, residenti a Poggio Catino, che aspettavano l’arrivo della famiglia di Ivan. Oggi quasi 30enne, lo hanno conosciuto quando di anni ne aveva sei e fino alla maggiore età ha svolto a casa loro i soggiorni di risanamento proposti ai bambini provenienti dalle città ucraine situate nei pressi della centrale nucleare di Chernobyl, dove il 26 aprile 1986 esplose un reattore.

Con Ivan, la coppia sabina è rimasta sempre in contatto e quando è scoppiata la guerra ha chiesto subito come poteva aiutare la sua famiglia in fuga. Entrambi non hanno esitato ad aprire, ancora una volta, le porte della loro casa. Dopo giorni di apprensione, da un sobborgo di Kiev - dove Ivan, oggi ingegnere meccanico è rimasto, insieme alla nonna per rispondere alla chiamata alle armi - i suoi genitori, sua sorella con figlie e il marito, pope di rito cattolico orientale, si sono messi in viaggio e sono riusciti ad arrivare in Sabina. Trovando accoglienza a Roccantica, dove Massimo e Giovanna hanno una casa. E sempre qui, nel Comune guidato dal sindaco Alberto Sciarra, ma in campagna, è arrivata una mamma con tre figlie, grazie alla conoscenza con una signora ucraina sposata con un cittadino di Roccantica. «Per il momento abbiamo segnalato la loro presenza al banco alimentare, anche se, per ora, gli ospiti non ne hanno ravvisato la necessità - dichiara il sindaco Sciarra - e ci stiamo attivando per riuscire a reperire fondi attraverso il settore dei Servizi sociali da destinare alle attività di accoglienza. Visto che ci sono dei bambini e un pope cattolico di rito orientale, li abbiamo messi in contatto con la parrocchia e sappiamo che la stanno frequentando. Nel frattempo, abbiamo inviato anche una richiesta all’istituto comprensivo per conoscere l’iter da compiere al fine di inserire i 4 minori alle scuole media e elementare».

Le prospettive. La macchina dell’accoglienza del piccolo borgo di Roccantica è in piena attività e non intende fermarsi. «Stiamo organizzando per sabato - continua il primo cittadino - un incontro di benvenuto per i cittadini ucraini che serva anche come interlocuzione per capire quali siano i loro bisogni. Abbiamo contattato la nostra concittadina ucraina che ospita una delle famiglie, così che possa aiutarci come interprete, per superare l’ostacolo della lingua e capire le loro esigenze. In questo modo, il Comune saprà come agire per gestire al meglio la loro accoglienza».

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