Ricostruzione dopo il terremoto, nel Reatino un 2022 con avvio reale dei lavori

Mercoledì 28 Dicembre 2022 di Marzio Mozzetti
Amatrice

RIETI - Un 2022 sostanzialmente positivo sul fronte della ricostruzione post sisma. Dicembre ha portato un primo bilancio sulla scadenza per la presentazione dei progetti dai cittadini residenti, che tuttora beneficiano del contributo di autonoma sistemazione o dell’alloggio temporaneo nelle Sae.

I numeri, per tutto il cratere del centro Italia, parlano di 5.226 richieste nel 2022. La proroga al 31 dicembre delle domande segnerà di fatto la fine della piattaforma per la manifestazione delle volontà a ricostruire. La scadenza, insieme all’adozione del testo unico della ricostruzione, segna un momento di passaggio importante.

I passaggi. Ma il 31 dicembre è anche la data di scadenza del mandato del commissario Giovanni Legnini. Tante le ipotesi che circolano: in attesa di una decisione, il Coordinamento centro Italia chiede di proseguire sulla strada già intrapresa: lo ha ribadito incontrando Gaetano Caputi, capo di Gabinetto del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. «Abbiamo messo a fuoco la capacità della attuale struttura commissariale - sottolineano i comitati - di individuare e risolvere i problemi registrati nel corso degli anni passati tramite ordinanze e, in generale, con azioni mirate e concrete». I comitati hanno ribadito che «mantenere una struttura commissariale centrale e tecnica è essenziale».

L'incontro. Nell’incontro, i comitati hanno messo sul piatto anche problematiche e ulteriori esigenze: «Una proroga del superbonus 110 cratere con modalità semplificate e la conseguente capacità di attrarre ditte per lavorare nel cratere; la volontà di mantenere e rafforzare la progressione attuale nella ricostruzione, che ci fa registrare finalmente avanzamenti su scala mensile».
Intanto è fissata al 30 dicembre la prossima cabina di coordinamento sisma, per esaminare una serie di importanti provvedimenti, tra cui il nuovo pacchetto di ordinanze speciali per i Comuni maggiormente colpiti, per una serie di interventi di ricostruzione pubblica particolarmente complessi, e per approvare il nuovo elenco degli interventi sugli edifici di culto. Potrebbe essere l’ultimo appuntamento istituzionale di Legnini. Ma qualcuno parla anche di una possibile proroga semestrale per l’attuale commissario, in attesa di costruire un successivo scenario. Di certo c’è che per i terremotati il 2023 vuole essere l’anno del definitivo decollo di una ricostruzione che ora, almeno a livello tecnico-burocratico, ha le carte in regola per dare le giuste risposte alla popolazione.

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