Rieti, “29 settembre” cantata da Lucio Battisti: una data nata per caso, parola di Mogol

Martedì 29 Settembre 2020 di Sabrina Vecchi
Giulio Rapetti "Mogol"
RIETI - Oggi, 29 settembre: confessatelo, avete pensato alla canzone. Nacque per assoluta casualità il capolavoro di Mogol e Lucio Battisti, senza un motivo legato al giorno. E dire che il motivo ci sarebbe stato. Proprio il 29 settembre cadeva il compleanno di Serenella, prima moglie di Mogol. Ma Giulio Rapetti, poco incline a memorizzare ricorrenze, spiega con candore di non averci pensato: «Avrei avuto piacere di dedicare quel brano a mia moglie, ma il giorno mi è venuto per caso, non ho pensato al suo compleanno. Gliel’ho anche confessato, vedi che vuol dire essere un uomo sincero?».




Una canzone che è la terza del fortunato sodalizio tra il musicista di Poggio Bustone e il grande paroliere della musica italiana. Correva l’anno 1967. «Sia il testo che la musica sono molto moderni, ancora adesso - dice Mogol. - Le composizioni di Battisti all’inizio non mi piacevano, chi dice che avevo fiutato il genio dice sciocchezze. Ma Lucio mi era stato presentato da una cara amica, così pensai di dargli una possibilità e gli proposi di incontrarci per scrivere qualcosa insieme. Nacquero “Dolce di giorno”, “Per una lira”, e poi “29 settembre”, con la quale Lucio seppe fare un balzo spaventoso». Ben lontana dai ritmi melensi che andavano per la maggiore ai tempi, “29 settembre” segna uno spartiacque, con un ritmo atipico per l’epoca e un testo che fece scalpore per l’argomento. «Il protagonista del tradimento si incarta in un incontro occasionale - spiega Mogol - ma il mattino dopo si rende conto di voler bene solo alla sua donna, la chiama e glielo ribadisce: è la storia di un’evasione illecita che però non compromette il rapporto essenziale».





Un testo e una data nati per caso, «feci parlare la radio per far capire che era passato un giorno», e anche il celebre caffè dove “io non pensavo a te” non è collegato a un ricordo specifico. «Battisti mi accennò il motivo e io scrissi un testo che avesse un senso su quella musica. Faccio un po’ il rabdomante quando scrivo, dopo un po’ ti diventa un automatismo. Spesso attingo a episodi della mia vita, in quel caso non fu così: il protagonista della canzone dice un sacco di balle, per me invece la sincerità è una questione di autostima». Altra coincidenza vuole che il 29 settembre si celebri San Michele Arcangelo. «È da sempre il mio santo. Mia madre mi diceva che l’Arcangelo Michele mi avrebbe protetto e visto com’è andata la mia vita non manco di ringraziarlo tutti i giorni. Ma no, scelsi un giorno qualunque, senza collegarlo a motivazioni specifiche. L’ho detto che sono un uomo sincero, no?».
Ultimo aggiornamento: 30 Settembre, 19:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA