Furto con spaccata di notte alla gioielleria di Poggio Mirteto: è un maxi bottino

Mercoledì 31 Agosto 2022 di Raffaella Di Claudio
La gioielleria di Poggio Mirteto

RIETI - Furto con spaccata, durante la notte tra lunedì e martedì, alla gioielleria Boccacci, situata lungo la passeggiata (via Giuseppe De Vito) di Poggio Mirteto: vetrine sfondate e poi la fuga dei ladri, con un bottino di oro e preziosi, presumibilmente ingente, ma ancora da quantificare nel dettaglio. Indagini avviate da parte dei carabinieri, giunti sul posto poco dopo il furto.

La dinamica. L’allarme è scattato in piena notte, alle 3.20 di ieri.

Da quanto è stato ricostruito, i malintenzionati, che evidentemente avevano pianificato nei dettagli il colpo, hanno agito in pochi minuti, dall’arrivo alla fuga, fino a fare perdere, almeno per il momento, le loro tracce. I malviventi hanno infatti sfondato le vetrine e sono così entrati all’interno della gioielleria mirtense, riuscendo, in una azione durata pochi minuti, a trafugare oro e preziosi, dalle vetrine e all’interno del negozio.

Un colpo velocissimo, al termine del quale i ladri sono scappati, forse a bordo di un’autovettura che era posizionata nelle immediate vicinanze del negozio, su cui li attendevano dei complici per poi dileguarsi. Saranno adesso i carabinieri dell’aliquota radiomobile della compagnia di Poggio Mirteto, intervenuti sul posto subito dopo che scattato l’allarme, a fare luce su quanto accaduto.
 

I punti. Le indagini condotte dai militari mirtensi dovranno innanzitutto fare chiarezza sulle modalità dell’azione: chiarire, quindi, se per distruggere le vetrine la banda, composta sicuramente da più di tre persone, compresi gli eventuali complici fermi sull’auto, abbia usato un ariete sfondaporta oppure un automezzo.

Saranno i filmati registrati dalle telecamere a circuito chiuso di videosorveglianza dell’oreficeria a fornire i dettagli ancora mancanti su quanto avvenuto e sulle modalità dell’azione. Sconosciuto al momento l’esatto ammontare del bottino, che verrà a breve quantificato. Ma le prime stime, sulla base degli oggetti risultati mancanti, parlano di diverse migliaia di euro in ori e preziosi.
 

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