Rieti, i rom della Capitale nelle province

Venerdì 8 Gennaio 2021 di Antonio Bianco
Un campo nomadi

RIETI - La notizia è stata pubblicata nei giorni scorsi sulle pagine de Il Messaggero nazionale: la provincia di Rieti è tra quelle che potrebbe ospitare (il condizionale è d’obbligo) parte dei rom che al momento vivono nei campi della Capitale. Si parla di un trasloco temporaneo, di un paio di anni, in attesa che gli ospiti raggiungano «l’autodeterminazione» presso «appartamenti e alloggi» delle cinque province laziali. E’ quanto previsto dal Piano del Campidoglio, con il quale si vorrebbero smobilitare i campi entro il 2022. Soprattutto quelli della Barbuta, Monachina e Castel Romano. Il Comune di Roma ha deciso di appaltare il servizio «sperimentale di accoglienza diffusa», per quei rom che lasceranno i campi. E’ tutto messo nero su bianco in un documento dell’Ufficio speciale rom, sinti e caminanti pubblicato il 29 dicembre scorso. L’obiettivo sarebbe quello di «sviluppare al meglio i processi di inclusione e ovviare alle possibili ricadute negative sulla comunità in cui è ubicata la struttura». Previa approvazione da parte del condominio. 
Si tratta di un esperimento che riguarderebbe in una prima fase circa 60 nomadi. Una soluzione che però non piace al coordinatore della Lega per la provincia di Rieti, Paolo Mattei, che invita Palazzo d’Oltrevelino ed altri enti locali a non procedere con le manifestazioni d’interesse. «Siamo di fronte all’ennesimo fallimento del sindaco di Roma, Virginia Raggi – attacca – che non riuscendo a portare a compimento il Piano rom presentato come rivoluzionario nel 2017, a pochi mesi dalle elezioni tenta in extremis di spostare gli ospiti dei campi di Roma nelle varie province del Lazio, scaricando in questo modo il problema sui territori circostanti». L’esponente del Carroccio parla di fallimento anche economico. «Visto – tuona – che il Piano ha nuovi costi da supportare: quasi 2 milioni di euro, ovviamente pagati dai cittadini». E aggiunge: «La scelta di spostare gli ospiti dei campi nelle diverse province non può che generare preoccupazione e forti perplessità: nell’appalto si parla di una sistemazione temporanea, ma non vorremmo che questo fosse solo un modo per portare queste persone fuori da Roma e lì lasciarle, levandosi il problema di torno, vista l’incapacità di gestirlo». 
La Lega reatina non capirebbe poi il «perché i problemi di integrazione e inclusione sociale presenti nelle grandi città come Roma debbano essere trasferiti in territori che nulla hanno a che vedere con fenomeni così complessi».

Una levata di scudi arriva anche dal consigliere regionale del Carroccio, Daniele Giannini: «Sulla gestione del tema rom si registra l’ennesima farsa da parte della Raggi che come al solito non è riuscita in cinque anni a trovare una soluzione a uno dei tanti problemi della Capitale e adesso, alla vigilia delle elezioni, cerca di correre ai ripari con una soluzione costosa e pasticciata».

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