Raoul Bova tra i mondiali di wakeboard e la promozione del lago del Salto

Giovedì 28 Luglio 2022
Raoul Bova tra i mondiali di wakeboard e la promozione del lago del Salto

RIETI - «Eravamo solo due ragazzi quando Claudio Ponzani mi ha portato qua. Mi ha detto che mi avrebbe fatto vedere un posto meraviglioso, che non conoscevo. Da allora non ho mai smesso di frequentarlo». Raoul Bova corre da un set all’altro - tutti blindatissimi - eppure non è voluto mancare alla grande festa del wakeboard, di cui è ambasciatore e testimonial. Ma non di quei testimonial di facciata che tagliano solo nastri: l’attore romano questa competizione se la sente nel sangue, e non solo per l’amicizia che lo lega a Claudio. Questo sport ha scelto di praticarlo in prima persona, e il lago del Salto ha scelto di viverlo così appieno da farci il suo buen retiro, dietro i cancelli di rame della sua casa a Varco Sabino.

Qui ha festeggiato i suoi cinquant’anni, qui è stato “paparazzato” alle primissime uscite con la sua compagna Rocío Muñoz Morales, ormai quasi dieci anni fa. Nella didascalia della foto apparsa su una rivista nazionale che vendette copie a non finire, la dicitura “lago Salto”. E tutti a “googlare” la località, pensando ad una localizzazione a una mezza altezza tra Cannes e Portofino, giù di lì. 

Il buon ritiro. E invece, Raoul aveva scelto il Cicolano per corteggiare la donna che amava. Qui non perde occasione per ritirarsi, riposarsi, fare una vita genuina fuori dal red carpet. «Non salgo sul palco perché questa è la festa degli atleti», ha detto alla cerimonia inaugurale, in scarpe da ginnastica, bermuda e camicia di lino - con le maniche lunghe, come dobbiamo dirvelo, uomini! -. «Sono qui solo per un forte abbraccio a Claudio, che per primo ha creduto non solo in questo sport ma anche in questi posti. Anch’io li ho amati subito, li ho vissuti con mamma e papà e sono ormai vent’anni che li frequento».

Ma l’attore è legatissimo anche ad altre zone della provincia reatina: spesso e volentieri scende nel capoluogo, e non è raro incontrarlo per strada o in qualche locale, oppure a sciare sulle piste del Terminillo. Gli aneddoti si sprecano. Alle 7 di mattina, in un bar zona Micioccoli, una ragazzina si disperava perché era uscita spettinata e «in ciavatte», e come nel peggiore degli incubi, era proprio quel giorno che aveva incontrato il suo mito. 

La presenza nel Reatino. A Casette, di transito per il lago, “avvistamenti” vari stile visione mistica nell’alimentari lungo strada per l’acquisto di panini alla mortadella, e come dimenticare la ressa al centro commerciale Perseo per autografare i biglietti della “Partita del Cuore” a favore delle zone terremotate. Rimase talmente stretto nella morsa ormonale di ammiratrici urlanti che dovette intervenire addirittura la polizia per portarlo via di peso. Che dire invece di quella volta in una pasticceria di piazza Tevere, quando si sparse la voce della sua presenza e per farsi foto si materializzarono eserciti di fans: ci fu pure chi non voleva lavare la tazzina in cui aveva bevuto il caffè, a mo’ di reliquia per i posteri. Raoul è consapevole di tutto, sorride e si presta a favore di obiettivo, di buon grado e in qualsiasi circostanza.

Testimonial. Sulle rive del lago del Salto è arrivato in macchina con la sorella Tiziana, e già alla postazione della Protezione civile alle transenne erano scattate le prime richieste di selfie con tanto di gridolini adoranti. Centinaia e centinaia, forse migliaia, a fine giornata. Di fatto, l’attore è una persona semplice, un tipo non si è mai tirato indietro per iniziative di sostegno e solidarietà, o per la divulgazione del territorio reatino. Presente agli incontri con i ragazzi, agli eventi per i diritti dei disabili, alle raccolte di beneficenza, alle kermesse che hanno avuto bisogno di un richiamo mediatico. Un desiderio di rendersi utile che lo accomuna alla splendida - dentro e fuori - Rocío, la quale solo un anno fa si è prestata a fare da testimonial per la campagna vaccinale reatina, scegliendo l’hub di San Giorgio, «perché qui ho trovato una squadra splendida, che fa la differenza». Sono qui, aveva aggiunto la supermodella spagnola, perché «talvolta noi del mondo dello spettacolo non ci rendiamo conto dell’influenza che possiamo avere sulle persone: trasmettere il messaggio è un atto di responsabilità». 

La moglie Rocio. Sul lago del Salto, Rocío è arrivata in jeans, cappellino e maglietta tenendo per mano le sue due bambine, quando il compagno era più o meno a quota millemila selfie sotto l’afa. Giusto il tempo di salutarlo con la mano, mentre lui si illuminava palesemente di gioia, alla faccia del gossip che negli ultimi tempi vocifera su una possibile rottura della coppia. Intanto, l’attrice si prepara ad essere nientemeno che la madrina del prossimo Festival del Cinema di Venezia, protettissima dallo staff che la segue. Mentre Raoul sul palco si diceva felice di «dare inizio a questa bellissima cosa» e raccomandava a tutti di godersi il territorio e «un bel momento, in questo difficile tempo che sta vivendo il nostro mondo», il suo piccolo clan tutto al femminile si radunava complice all’ombra di un gazebo. Rocío senza trucco e di una bellezza tanto semplice quanto strabiliante - per non parlare della pazienza! - le vivacissime Alma e Luna tutte concentrate ad applaudire gli atleti, Tiziana che fa da tramite con i giornalisti, l’altra sorella Daniela solare e felice nel suo stand di cappellini artigianali. Altro che “dietro un grande uomo c’è sempre una grande donna”: qua ce ne sono addirittura cinque, e mi sa che è proprio Raoul a star dietro a loro. E pure con una certa fatica.

Ultimo aggiornamento: 23 Febbraio, 22:46 © RIPRODUZIONE RISERVATA