La passione per lo scudetto del Napoli arriva anche in convento, la fede azzurra di suor Patrizia pronta ad esplodere

Domenica 30 Aprile 2023 di Sabrina Vecchi
Suor Patrizia mentre mangia e segue al cellulare una gara del Napoli

RIETI - Anche a Rieti battono cuori napoletani e la gioia dello scudetto azzurro va ben oltre le pendici del Vesuvio. Suor Patrizia Cimmino, delle francescane di santa Filippa Mareri, oltre alla sua fede da consacrata, il vero motore della sua vita, non ha mai nascosto anche quella calcistica per la squadra della sua città. E da entusiasta quale è, l’ha condivisa con consorelle, amici, parenti, concittadini. «Quella per il Napoli è una tifoseria familiare, qualcosa che forse in altre città non si può capire”, dice suor Patrizia. «Uno dei ricordi più belli della mia giovinezza è legato alla sorpresa di mio fratello, che mi regalò il biglietto per andare a vedere l’arrivo di Diego Armando Maradona allo stadio San Paolo: fu un momento meraviglioso che condivisi con i miei cugini e che resta scolpito nel mio cuore». 

La lunga attesa. Cresce l’attesa per la festa del dopo partita di oggi, e si accavallano i ricordi per l’ultimo scudetto, quello della stagione 89-90, quello del bomber Maradona implacabile in casa: in quella stagione, nei 17 incontri disputati, arrivarono 16 vittorie e un pareggio. «Ho vissuto quei momenti come una grande gioia, qualcosa che ti riempiva il cuore, esperienze che i napoletani conoscono bene.

Addobbavamo i vicoli, giravano con bandiere e fischietti, era prima di tutto un momento di condivisione tra bambini, adulti e anziani accomunati dalla stessa passione». Ai tempi di quel memorabile scudetto, nel palazzo di suor Patrizia abitava un anziano signore, ed è a lui che si lega il ricordo più tenero: «Eravamo tutti affacciati ai balconi, come sempre si usa fare da noi. Discutevamo su come preparare la festa dello scudetto, ricordo che mi guardò negli occhi e mi disse: nella mia vita ho visto tutto, povertà e tristezza, anche qualche felicità. Ma una gioia come questa mi mancava, ora posso pure morire». 

La passione. Lo scudetto di oggi, suor Patrizia lo vive con la stessa passione, seppur in modo diverso: «La mia vita è cambiata, ma anche se sono a Rieti e non tra i vicoli della mia città, mi sento partecipe in tutto quello che stanno vivendo i miei concittadini. Sembra di rivivere un po’ quei momenti della mia infanzia». E l’euforia per lo scudetto del Napoli si condivide anche con l’asilo Emilio Maraini, dove tutti conoscono la sua passione calcistica: «Mi diverto tantissimo con i bambini e con i loro genitori, scherziamo e ne parliamo sempre con allegria. Mi hanno regalato una bandiera e una maglia della mia squadra, un bambino una mattina mi ha regalato un cappellino. Lo sport può diventare un momento di comunione e condivisione, io vivo di belle sensazioni, e questo è un momento decisamente bello». 

La festa a Napoli. Nella casa partenopea di suor Patrizia, parenti in festa: «Mi arrivano video e tanti messaggi sulla festa in corso a Napoli. I miei sicuramente festeggeranno in famiglia, faranno vedere ai bambini caroselli e bandiere, come successo a me da piccola. La domenica da noi si prendono sempre i dolci, oggi prenderanno sicuramente qualcosa in più. Per partecipare a questa festa, mio fratello mi ha mandato lo spumante del Napoli, lo aprirò con i bambini a fine anno scolastico. Non sono felice solo per il mondo del calcio, credo sia un bel momento che la mia città merita: è piena di bella gente che vive tante difficoltà quotidiane». Festeggiamenti in convento? «Sicuramente offrirò un gelato a suor Kristina, a gusto rigorosamente azzurro. Ma la grande festa sarà quando tornerò giù a fine maggio e farò un giro nelle strade addobbate, mi sembrerà di tornare bambina. E naturalmente mangerò il babà».

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