Maradona, quell'appello per Amatrice dopo il terremoto e il pallone firmato

Mercoledì 25 Novembre 2020 di Giacomo Cavoli
Maradona con Totti nella partita del cuore del 12 ottobre 2016

RIETI - Erano i primi giorni dell'ottobre 2016, neanche due mesi il terribile sisma che cancellò Amatrice e i paesi circostanti, quando Diego Armando Maradona - morto oggi a 60 anni a causa di una crisi crisi cardiorespiratoria nella sua abitazione a Tigre, nei pressi di Buenos Aires - lanciò il suo appello attraverso un video caricato su YouTube affinché il maggior numero possibile di persone si recasse allo stadio Olimpico a Roma, il successivo 12 ottobre, per la seconda edizione della partita della pace il cui incasso, quell'anno, andò a favore dei terremotati, attraverso l'impegno per riattivare le strutture sportive di base e gli oratori, oltre che alla formazione di educatori e istruttori.

"Voglio fare un invito a tutto il mondo per la gente di Amatrice, il 12 ottobre all'Olimpico daremo una grandissima mano a questa gente che sta piangendo per la sua città per il terremoto - disse Maradona nel video, continuando - Voglio essere lì col mio cuore perchè è un destino fatale, sono morte tante persone. Sarò in Italia per ringraziare tutta la gente che mi ha dato tanto quando io sono stato a giocare nel Napoli. Ciao, ci vediamo!».

Il pallone firmato
Il pensiero dell'ex fuoriclasse del Napoli per Amatrice non si fermò però soltanto all'evento benefico, perché quando la squadra di calcio di Amatrice tornò in campo nella Terza Categoria, per il calcio d'inizio della partita contro il Cittaducale fu utilizzato il pallone autografato direttamente da "El Pibe de Oro" proprio in occasione della partita benefica del precedente 12 ottobre.

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