Bambini maltrattati in aula da
due maestre: saranno proiettate
le riprese fatte dai carabinieri

Giovedì 19 Luglio 2018 di Massimo Cavoli
Bambini maltrattati in aula da due maestre: saranno proiettate le riprese fatte dai carabinieri
RIETI - E’ atteso dalle immagini il contributo determinante per stabilire la verità sul caso delle due maestre di Borgorose accusate di aver maltrattato alcuni bimbi della prima elementare con schiaffi, insulti e umiliazioni durante le lezioni.

Importanza rappresentata dalle registrazioni filmate e dalle intercettazioni ambientali, effettuate dai carabinieri, che hanno acceso al processo lo scontro tra il pubblico ministero Rocco Maruotti («Tutto si basa sulle immagini») e la difesa delle insegnanti Maria Antonina Del Rossi e Pasqua Massimi (solo quest’ultima presente in aula) affidata agli avvocati Giosuè Naso (legale di Massimo Carminati nel processo Mafia Capitale) e Luca Conti, risolto alla fine dal giudice monocratico Porro che ne ha ammesso la proiezione nell’udienza fissata a ottobre, con rinuncia da parte dell’accusa a sentire nuovamente in audizione protetta le piccole vittime. In attesa di vedere dal «vivo» il modus operandi delle maestre - all’epoca sospese dal servizio con misura cautelare disposta dal gip – che hanno sempre respinto ogni accusa, è toccato a tre mamme (costituite parte civile) ripercorrere le tappe che le spinsero a presentare la denuncia ai carabinieri di Cittaducale, scelta che ha fatto nascere nei difensori domande suggestive sul «perché proprio a Cittaducale e non magari alla stazione di Borgorose? Forse non sono bravi abbastanza?».

Allusioni rimaste ad aleggiare, mentre una delle mamme ha raccontato che «mio figlio era cambiato, mi parlava di schiaffi ricevuti dalla maestra che lo costringeva a stare in un angolo per punizione e gli urlava in faccia, strattonandolo, se non capiva quello che diceva. Un malessere durato ininterrottamente, del quale chiesi spiegazioni alle insegnanti e una mi confermò lo schiaffo dicendomi: mica l’ho ammazzato».

Disagio che l’avvocato Naso, non senza malizia, ha tentato di far risalire a un possibile trauma subito dal bambino a causa della separazione tra i genitori, ma la signora l’ha escluso: «Ho buoni rapporti, abbiamo discusso insieme di quanto stava accadendo a nostro figlio». Un’altra mamma ha parlato della «paura di mia figlia a raccontarmi tutto, mi disse solo di uno schiaffo ricevuto, poi più nulla. Era terrorizzata».

Si prosegue così, dal rifiuto di uno dei bambini (in due sono attualmente seguiti da psicologi) a salire sullo scuolabus per paura di incontrare le maestre, all’invocazione «Mamma aiutami», fino all’invito a intervenire rivolto da un sottufficiale dei carabinieri al pm: «Vidi uno dei bambini costretto da una delle maestre a camminare a gambe divaricate, avanti e indietro lungo un corridoio». Dopo aver assistito a schiaffi, strattonamenti e insulti, ce n’era abbastanza per agire in flagranza di reato. La procura, però, disse no, servivano altre immagini, le stesse che saranno proiettate in aula per fare chiarezza.
 
Ultimo aggiornamento: 13:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA