Emanuela Orlandi, il Vaticano: «Il documento di Fittipaldi falso e ridicolo»

Lunedì 18 Settembre 2017 di Franca Giansoldati
Emanuela Orlandi, il Vaticano: «Il documento di Fittipaldi falso e ridicolo»
Città del Vaticano - Un dossier finto. Una patacca. La Santa Sede bolla come «falsa e ridicola» la documentazione sulle spese ammontanti a quasi mezzo miliardo di vecchie lire per gestire il presunto allontanamento di Emanuela Orlandi, la ragazza scomparsa nel 1982 e da allora mai più ritrovata. In questa documentazione vengono indicate diverse uscite dalle casse vaticane in un periodo che va dal 1983 al 1997, proprio per coprire Emanuela. A smentire «categoricamente» la veridicità di quei fogli è il portavoce vaticano, Greg Burke. Allo stesso modo è intervenuto con fermezza anche il cardinale Giovanni Battista Re, all'epoca dei fatti Sostituto alla segreteria di Stato.

«Non ho mai visto quel documento pubblicato non ho mai ricevuto alcuna rendicontazione» ha affermato rispondendo al blog Stanze Vaticane. Non è la prima volta che si accavallano voci e ipotesi sulla fine fatta dalla ragazzina scomparsa mentre usciva dalla scuola di musica e diretta a casa, in Vaticano, dove abitava con la famiglia, visto che il padre era uno degli uscieri del palazzo apostolico. Il cardinale Re, già in altre occasioni, aveva riferito che in Vaticano non aveva nulla da nascondere. «Anzi – aveva detto il cardinale -, avrebbe desiderato rendere pubblico qualsiasi elemento, solo che non avevamo nulla di concreto».

E ancora: «Non sono mai riuscito ad avere in mano nessun riscontro, è solo una mia intuizione. Però, ripensando a quei giorni, mi sono convinto che dietro la scomparsa ci fosse un servizio segreto interessato a mandare messaggi ad Ali Agca, perché non dicesse la verità. Aveva cominciato a parlare e poi ha ritirato tutto».
 
Ultimo aggiornamento: 12:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA