Papa Bergoglio ai commercialisti: non aiutate i clienti a evadere le tasse

Venerdì 14 Novembre 2014 di Franca Giansoldati
Papa Bergoglio ai commercialisti: non aiutate i clienti a evadere le tasse

CITTA’ DEL VATICANO Il messaggio è diretto a commercialisti e fiscalisti ma è chiaro che l’uditorio, in fondo, è ben più ampio. Perché aiutare a portare all’estero i capitali, creare dei trust per nascondere i patrimoni e pagare meno tasse significa recare danno al tessuto sociale.

Purtroppo, annota il Papa, nell'attuale contesto socio-economico «è più forte la tentazione di difendere il proprio interesse senza preoccuparsi del bene comune, senza badare troppo alla giustizia e alla legalità».

Davanti a sé, mentre parla, ha un centinaio di commercialisti che ricevuto stamattina in udienza in Vaticano, così ne approfitta per mettere i puntini sulle i invitandoli a «giocare un ruolo positivo, costruttivo» con il loro lavoro, perché altrimenti gli effetti negativi, come un effetto boomerang, si riverberano sui più deboli. La questione del lavoro si impone «in maniera pressante».

Bergoglio sottolinea la «realtà drammatica» dei precari e di chi ha perso il lavoro. Evidenzia anche la condizione di coloro, soprattutto immigrati, che sono «costretti a lavorare in nero» senza «le più elementari garanzie”. Chi redige bilanci, dunque, ha delle gravi responsabilità morali. Ecco perché, aggiunge, occorre fare valere «le ragioni della dignità umana di fronte alle rigidità della burocrazia». Insomma, aiutare a trovare il modo per non pagare le tasse, sfruttando i cavilli della legge, per Papa Bergoglio oltre a non essere etico è sicuramente peccato.

Gerardo Longobardi, presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti italiani, ha commentato le parole del Papa con grande rispetto e riconoscenza. “Custodiremo le parole di Papa Francesco come un punto di riferimento costante, esercitando la professione senza mai dimenticare, come lui ci ha oggi esortato a fare” il valore della solidarietà come atteggiamento morale, espressione dell’attenzione all’altro in ogni sua legittima esigenza””. Longobardi, ieri, in chiusura del congresso mondiale dei commercialisti, ha per primo messo in evidenza che la missione quotidiana di questi professionisti, “è di contribuire alla crescita complessiva di una società fondata sui valori irrinunciabili dell’onestà e del lavoro”. “Ogni bravo professionista, ogni commercialista, opera sentendo la responsabilità dei problemi umani e sociali che ha intorno. Alla fine di tutto, è con i nostri comportamenti che diamo un senso agli interrogativi delle vita. Il richiamo forte, nel discorso del Papa, alla questione del lavoro, della giustizia sociale, della legalità,della dignità dell’uomo, si connettono idealmente ai tre principi ai quali, un professionista, e prima ancora un uomo, deve costantemente ispirarsi: responsabilità, sussidiarietà e solidarietà”.

Ultimo aggiornamento: 15 Novembre, 16:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA