Zingaretti ricorre a Pirozzi, prove di disgelo con la Raggi

Domenica 11 Marzo 2018 di Lorenzo De Cicco
Zingaretti ricorre a Pirozzi, prove di disgelo con la Raggi
Un faccia a faccia con Sergio Pirozzi ci sarà. Nicola Zingaretti comincerà le sue consultazioni sul finire della prossima settimana, appena saranno proclamati i nuovi consiglieri regionali e i partiti indicheranno i capigruppo alla Pisana. Tra i primi incontri sull'agenda dovrebbe esserci quello col sindaco di Amatrice, a capo della lista dello Scarpone che ha acciuffato un preziosissimo scranno nel Consiglio del Lazio. Preziosissimo perché rischia di essere l'ago della bilancia nel parlamentino senza maggioranza, dove il centrosinistra si è fermato a quota 24 seggi su 50 (più quello del governatore). Pirozzi è l'unico indipendente, fuori dagli steccati del tripolarismo, e a scrutinio finito, un paio di giorni fa, ha fatto capire di essere disponibile a «convergenze punto su punto», andando «a vedere quello che sarà il programma di Zingaretti». Non un'alleanza organica, «a 360 gradi», insomma, ma un'apertura di credito che il governatore appena riconfermato vuole approfondire dopo il week-end.
Pirozzi non dovrebbe avere in ogni caso un posto in giunta. Non lo cerca neanche, come ha ripetuto negli ultimi giorni. Qualcuno, nel Pd, ipotizza per il sindaco di Amatrice un ruolo nella ricostruzione post-terremoto. In cima ai «punti» suggeriti da Pirozzi per trovare un'intesa col presidente del Lazio, c'è difatti«l'attenzione per i problemi legati al terremoto, con la defiscalizzazione di 15 aree nel Lazio».

LA SQUADRA
La squadra Zingaretti bis rimarrà nel perimetro del centrosinistra, con l'aggiunta di qualche tecnico di spessore. Oltre ai tre assessori uscenti confermati (Alessandra Sartore al Bilancio, Carlo Hausmann all'Agricoltura e Lucia Valente al Lavoro e al Personale), negli ultimi giorni nel toto-giunta ha preso quotazioni il nome di Gian Paolo Manzella, consigliere regionale uscente ma non ricandidato, vicepresidente della Commissione Affari comunitari e internazionali, con un passato alla Bei, la banca degli investimenti dell'Unione europea. Potrebbe occupare la poltrona di Guido Fabiani, l'assessore allo Sviluppo dato in uscita, o andare alla Cultura.

L'INCONTRO
Sul piano istituzionale, dopo avere staccato nelle urne di quasi sei punti la sfidante grillina Roberta Lombardi, il governatore è pronto a ricucire il filo con il Campidoglio a trazione M5S. Giovedì è in agenda il primo incontro dopo il voto con la sindaca Virginia Raggi. Un vertice «all'insegna della collaborazione istituzionale», lontana dalle schermaglie elettorali. Obiettivo: abbassare i toni e cercare, anche qui, punti di convergenza. La linea pare comune; dal Campidoglio ieri assicuravano un approccio «costruttivo» e lo stesso accadeva in Regione, dove veniva ribadita la volontà di «aiutare ancora di più Roma». Tra i temi sul tavolo del faccia a faccia, la questione dei rifiuti e il futuro dell'ex ospedale Forlanini, dove i fondi del governo sono già stanziati e aspettano solo un progetto concreto.
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