Terremoto e neve, le responsabilità della politica e le Province abolite per finta

Giovedì 19 Gennaio 2017 di Marco Conti
Neve a Campotosto
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Mancata prevenzione e insipienza umana. Nel dramma del resort di Rigopiano, così come nei paesi  isolati dalla neve e per giorni senza energia elettrica, c’è tutto il peggio dell’italica improvvisazione. Il cuore dei soccorritori, la generosità degli uomini della Protezione Civile e dei Vigili del Fuoco rappresentano il meglio di un Paese insuperabile nelle emergenze ma incapace di affrontare la quotidianità e di organizzare la prevenzione.

Di neve in questi giorni ne è caduta tanta nell’Italia Centrale. Nevicate che “non si vedevano da dieci anni”, sostengono i meteorologi. Evento eccezionale che non impedisce di chiedersi perché quei turisti fossero lì e perché non si sia provveduto subito a rimuovere la neve evitando che sulle strade se ne accumulassero metri e metri. E così sugli alberi e sui pali della luce inevitabilmente crollati a terra.

Il terremoto è un evento impossibile da prevedere, ma non la neve sul Gran Sasso. Ed è stata la neve sulla strada ad impedire agli ospiti del Resort di Rigopiano di fuggire in tempo. Su chi doveva tenere pulita la strada d’accesso all’hotel indagherà ora la magistratura, ma è forte il timore che alla fine finirà in un rimpallo di responsabilità. Così come sarà complicato rispondere alla domanda sul perché le strade dell’Abruzzo non siano pulite come quelle del Trentino, della Valle d’Aosta o del Friuli e che proprio da queste regioni siano dovute arrivare le turbine-spazzaneve.

Colpa delle Province, amministrazioni  soppresse a metà e senza soldi ma con responsabilità più o meno intatte. Se non fosse che le province ci sono, sempre a metà, anche in Trentino, Valle d’Aosta e Friuli.

 
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