Alta tensione Tav: Salvini preme, Conte invece frena. Parigi: cambiano idea ogni 4 giorni

Venerdì 27 Luglio 2018
Alta tensione Tav: Salvini preme, Conte invece frena. Parigi: cambiano idea ogni 4 giorni

«Stiamo ragionando, stiamo lavorando.

Stiamo facendo i conti 'costi-benefici'». Matteo Salvini risponde così a una domanda sulla Tav, a margine della festa della Lega Emilia a Fontevivo di Parma. «Per quanto riguarda tutte le infrastrutture - ha aggiunto poco dopo il ministro - faremo un'analisi costi-benefici di quello che si è fatto e di quello che si farà, di quello che conviene agli italiani. Là dove serve si va avanti, non si torna indietro».

A ridosso della pausa estiva nel governo giallo-verde scoppia dunque il «bubbone» Tav. Il fronte della Torino-Lione era destinato ad aprirsi: troppo differenti le visioni tra un Movimento che ha fatto del «No Tav» uno dei suoi cardini e un partito, come la Lega, che almeno negli ultimi mesi ha sempre considerato strategica l'opera. Eppure, in vista dell'autunno, quando una decisione dovrà essere presa, l'ala pentastellata del governo mette in campo un crescendo di puntualizzazioni sulla prosecuzione del progetto. Trovando, tuttavia, la trincea di Matteo Salvini. Secondo due articoli pubblicati oggi su La Repubblica e La Stampa a Palazzo Chigi girerebbe un dossier riservato sul contraccolpo elettorale, per il M5S, di un «sì del governo alla Tav».

Dal governo smentiscono, parlando di invenzione, e sottolineano come il dossier Tav «non sia ancora sul tavolo» del premier Giuseppe Conte. «Nessuna decisione è stata ancora presa e soprattutto non ci sono state valutazioni al riguardo. Il dossier è in fase istruttoria presso il ministro competente Toninelli», sottolineano ancora fonti di Palazzo Chigi che, sulla soluzione finale, danno un perimetro ben preciso: «sarà in linea con quella contenuta nel contratto di governo». Contratto nel quale non si parla di stop ai lavori ma di «impegno a ridiscutere integralmente il progetto nell'applicazione dell'accordo di governo». Sulla questione Tav, tuttavia, ci sono diversi aspetti spinosi che Conte e il vicepremier Luigi Di Maio devono tener presente, a partire dalla posizione della Lega: «Sulla Tav occorre andare avanti, non tornare indietro», è l'affondo, in mattinata, di Salvini. Parole che sottintendono un punto: per fermare i cantieri occorre una legge ad hoc che deve essere votata dal Parlamento ma quella legge, con il «no» della Lega, al momento ha zero possibilità di passare.

Ci sono poi i fronti francese e europeo di cui il governo, in caso di stop ai cantieri, dovrà tener conto considerando la fitta rete di finanziamenti da restituire, penali da pagare per i contratti già stipulati e eventuali «sanzioni» dell'Ue. «La Lione-Torino è un progetto importante non solo per la Francia e per l'Italia ma per tutta l'Europa, ed è importante che tutte le parti mantengano gli impegni», avverte già oggi la commissione Ue che sul 41% dei finanziamenti che Bruxelles ha messo in campo precisa: i fondi saranno erogati solo se i lavori saranno terminati. Non solo. In caso di virata del governo l'Ue potrebbe reagire bloccando i finanziamenti per 5 anni a tutti progetti per le grandi infrastrutture. E la Francia? Reagisce in maniera veemente. «Siamo desolati che un progetto di questa portata si cancelli per considerazioni puramente politiche», sottolinea il Comitato Transalpine, che promuove la linea ad alta velocità Lione-Torino, dando al governo un ulteriore avvertimento: abbandonare il progetto «costerà tanti, tanti soldi che dovranno essere sborsati senza nulla in cambio».

Eppure il governo per ora nicchia tenendo ben presente che, in ogni caso, una decisione potrà essere presa solo dopo un incontro tra il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli e il suo omologo francese. «La questione non è sul tavolo, sono tranquillissimo», assicura Di Maio nelle stesse ore in cui il garante del M5S, Beppe Grillo, rilancia la sua posizione pubblicando, dai benefici economici a quelli ambienti, «9 luoghi comuni da sfatare» sulla Tav. Ed è una posizione sulla quale, in Piemonte e non solo, il M5S ha costruito la sua fortuna.

Ultimo aggiornamento: 28 Luglio, 19:39 © RIPRODUZIONE RISERVATA