Ha sempre difeso i diritti degli omosessuali. Ha partecipato ai Gay Pride («Ma gli eccessi non mi piacciono»). Ha annunciato più volte che «su certe conquiste l’Italia non tornerà mai indietro». E su questi temi è stato spesso attaccato dai leghisti. Vincenzo Spadafora, big M5S, ex ministro e sottosegretario, provenienza Margherita, ora non schierato tra i fedeli di Conte («C’è il rischio scissione nei 5 stelle»), non ha mai nascosto le sue convinzioni in materia di diritti civili ma neppure aveva fatto prima d’ora coming out sulla propria omosessualità.
«Io - continua l’ex ministro dello Sport che è stato anche sottosegretario con delega alle Pari Opportunità, sempre nei governi Conte - sono anche molto cattolico. Può sembrare in contraddizione l’essere cattolico e omosessuale ma non lo è affatto. In politica l’omosessualità viene usata anche per ferire, per colpire l’avversario con un brusio che io stasera volevo spegnere. Spero di essere considerato per quel che faccio, per quel che sono, e da domani forse sarò più felice perché mi sentirò più libero». Coming out ed emozione. Da parte di un inquilino del Palazzo, dove si è appena spenta la lotta sul ddl Zan e dove la questione dell’omosessualità ancora imbarazza molti. Non solo. L’accusa di essere gay - come ha scritto anche Luigi Di Maio nel suo recente libro - è nella politica italiana un modo per screditare l’avversario o comunque per scatenare gossip.
LA SCELTA
Spadafora incalza: «Penso che la vita privata delle persone debba rimanere tale e se noi fossimo un Paese culturalmente più avanzato, soprattutto sul tema dei diritti, forse anche i dibattiti di queste settimane non li avremmo neanche affrontati». Il riferimento è al ddl Zan e al suo affossamento.
Questo coming out «è un modo per me per testimoniare il mio impegno politico. Per tutti quelli che combattono per i propri diritti e hanno meno possibilità di farlo rispetto a me grazie al lavoro che svolgo». E ancora Spadafora: «Voglio spegnere con le mie parole quel brusio squallido che ho subito anche io». Una scelta di sincerità e anche di orgoglio.