Cosa Rossa senza donne ai vertici, mentre Fratelli d'Italia si schiera tutto al femminile

Lunedì 4 Dicembre 2017 di Marco Conti
Cosa Rossa senza donne ai vertici, mentre Fratelli d'Italia si schiera tutto al femminile
Giorgia Meloni, Daniela Santanchè, Isabella Rauti, a Trieste. Roberto Speranza, Nicola Fratojanni, Pippo Civati, a Roma. Le donne che guidano la destra di Fratelli d’Italia e la triade tutta al maschile della sinistra radicale che come suo leader ha scelto un altro uomo, Pietro Grasso. Questa la fotografia della domenica appena trascorsa. 

Dopo anni e anni di discussioni e di ‘femminismi’, se non fosse per la presenza di Maria Cecilia Guerra, capogruppo Mdp al Senato, la situazione sarebbe disperante per un partito, “Liberi e uguali”, che aspira a innovare e a radicali cambiamenti. Il problema non è  solo estetico e nei mesi scorsi era stato già sollevato da alcuni esponenti, ma il risultato è quello che si è visto ieri:  la Cosa Rossa, di donne da schierare sul palco e ai vertici del movimento, non ne ha. E questo a dispetto di tanti anni di battaglie e girotondi. Una visione della politica patriarcale che dovrà comunque fare i conti, al momento della composizione delle liste, con il nodo delle quote.




Situazione molto diversa sul fronte opposto. Alla convention di Trieste Fratelli d’Italia nega con i fatti antichi pregiudizi sulle donne di destra schierando una prima linea tutta al femminile. Giorgia Meloni ormai da tempo tiene stretto il bastone del comando e tiene in secondo piano anche vecchie volpi della politica come Ignazio La Russa o Fabio Rampelli, suo mentore.

 La Meloni è unico leader-donna di partito e viene sostenuta da una vasta area femminile di ieri e di oggi: da donna Assunta Almirante, a Isabella Rauti. Quest’ultima coniugata con il sovranista Gianni Alemanno che organizza comitati per ‘Salvini-premier’c
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