Referendum, respinti reclami di Onida e pool avvocati: Tribunale di Milano conferma no atti alla Consulta

Venerdì 2 Dicembre 2016
Referendum, respinti reclami di Onida e pool avvocati: Tribunale di Milano conferma no atti alla Consulta
Il collegio della prima sezione civile del tribunale di Milano, presieduto da Paola Gandolfi, ha respinto i reclami presentati da Valerio Onida e da un pool di avvocati contro la decisione del giudice civile Loretta Dorigo che, il 10 novembre, aveva deciso di non inviare gli atti alla Consulta sul quesito referendario.

Lo scorso 10 novembre, infatti, il giudice Dorigo aveva respinto i due ricorsi d'urgenza presentati dall'ex presidente della Corte Costituzionale Onida e da un pool di avvocati, Claudio e Ilaria Tani, Aldo Bozzi e Emilio Zecca, che, sebbene con delle differenze tecniche, avevano eccepito l'incostituzionalità della legge istitutiva del referendum (la n. 352 del 1970) laddove non consente lo «spacchettamento» del quesito in presenza di tematiche non omogenee tra loro. E questo proprio in riferimento alla consultazione popolare prevista per domenica 4 dicembre sul pacchetto di riforme costituzionali messo a punto dal Governo, con gli elettori chiamati a esprimere un sì o un no su 5 questioni condensate in un'unica domanda: il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi della politica, l'abolizione del Cnel e la revisione del titolo V della Costituzione.

Il giudice Dorigo aveva spiegato, infatti, nelle due ordinanze con cui aveva bocciato i ricorsi che il quesito del referendum in programma non lede il «diritto alla libertà di voto degli elettori per difetto di omogeneità» e non manifesta «un difetto di chiarezza» nella sua formulazione. Sia Onida che i legali, però, hanno presentato reclamo nei giorni scorsi (sempre con la procedura d'urgenza) e oggi il presidente del Tribunale milanese, Roberto Bichi, ha reso noto con un comunicato che i reclami sono stati respinti e, stavolta, dal collegio della prima sezione civile, presieduto da Paola Gandolfi. I giudici hanno confermato la «inammissibilità della richiesta di provvedimento d'urgenza». Onida e i legali chiedevano l'invio degli atti alla Corte Costituzionale sulla questione proposta, ma dal Tribunale milanese è arrivato un altro "no".
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