Berlusconi: Mediaset per il sì perché teme ritorsioni del governo. Rischio deriva autoritaria

Martedì 22 Novembre 2016
Berlusconi: Mediaset per il sì perché teme ritorsioni del governo. Rischio deriva autoritaria
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«Hanno paura della possibile ritorsione di chi ha il potere. Ho avuto discussioni a questo livello e ho dovuto accettare questo fatto essendoci dentro le aziende i risparmiatori e devo prendere atto che la dichiarazioni del presidente Mediaset sono attribuibili alla difesa di questi risparmiatori». Con una vittoria del no ha continuat «vincere ci sarebbero conseguenze negative per le nostre aziende e per le altre». Lo ha affermato Silvio Berlusconi, tornato questa sera in tv dopo una lunga assenza, a Porta a Porta a chi gli chiede un commento sul fatto che i vertici del gruppo Mediaset siano a favore del sì al referendum.

«Sa che me lo domando anch'io..», ha risposto poi sorridendo Berlusconi a Bruno Vespa che gli chiede perchè vota no. L'ex premier poi ha aggiunto: «Ho deciso di votare no per una serie di ragioni molto serie è una riforma inefficace, non riduce i costi della politica ma che soprattutto può aprire alla possibilità di una deriva autoritaria nel nostro Paese perché il sistema elettorale congiunto al referendum fa sì che in un un'Italia tripolare un polo che conquista il 30% dei voti che corrisponde al 15% degli aventi diritto al voto può diventare padrone della Camera. Magari Grillo che è già padrone del suo partito diventa padrone dell'Italia e degli italiani».

«Se questo accadrà benissimo, ma oggi è solo una promessa e questo governo ha fatto tante promesse, magari Renzi ha l'intenzione di cambiarla ma poi potrebbe esserci lo scioglimento delle Camere e si vota con questa legge elettorale e ci troveremmo dentro una dittatura di Renzi o di Grillo», ha continuato Berlusconi rispondendo a chi gli fa notare che il Pd ha già detto di voler cambiare l'Italiucm.

«Anche con il no, questo governo non cade, Renzi ha una maggioranza, una maggioranza che non convince ma c'è», ha detto ancora l'ex premier.

«Si dicono tante cose ma poi bisogna vedere. Non ci credo perché tutti i parlamentari che non sono sicuri di tornare in Parlamento, saranno attaccati alla sedia e non permetteranno che la Camera si sciolga. Non credo che ci saranno le elezioni anticipate», ha quindi affermato Berlusconi commentando le parole del vice segretario del Pd Guerini sul fatto che se vince il «No» si andrà al voto anticipato.

«Non credo ci vorrà poco tempo per cambiare l'Italicum che per me deve essere proporzionale con un limite ai partiti minori e penso che si dovrà arrivare a una grosse koalition», ha affermato ancora Berlusconi parlando delle eventuali modifiche all'Italicum. «Sono sicuro che il centrodestra si presenterà unito alle prossime elezioni», ha poi sottolineato Berlusconi.

«Questa non è una cosa che deve stupire. Con Renzi ci sono gli Alfano, i Verdini, i Cicchitto non mi sembra sia il Real Madrid», ha rilevato ancora commentando il fatto che il fronte del «No» sia eterogeneo.

«Non ho mai licenziato nessuno, poi lui non è un mio collaboratore e non è di Fi, lui continua a presentarsi come federatore del centrodestra attaccando i dirigenti azzurri o Salvini ma invece bisogna essere concavi e convessi. Salvini ha delle punte, ma quando ci si incontra cambia e ci mettiamo d'accordo su tutto», ha detto Berlusconi.


 

Ultimo aggiornamento: 23 Novembre, 08:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA