Raggi bussa da Minniti e chiede soldi al governo

Lunedì 28 Agosto 2017 di Simone Canettieri
Raggi bussa da Minniti e chiede soldi al governo
«Non possiamo essere noi sindaci a raccogliere i cocci di una mancata politica dell'accoglienza. E comunque, innanzitutto, ci servono più fondi». Virginia Raggi è pronta a giocarsi diverse carte al cospetto del ministro dell'Interno Marco Minniti nel vertice in programma tra domani e mercoledì al Viminale.

La prima mossa della grillina sarà politica: proverà ad aprire un fronte politico a nome del M5S, sapendo che lo stesso Minniti, malignano dal Campidoglio, «deve guardarsi da un pezzo di un Pd che lo vorrebbe mettere in difficoltà su questo tema, tanto che è dovuto intervenire il Capo dello Stato per difenderlo». Allo stesso tempo con questo «noi sindaci», l'inquilina di Palazzo Senatorio vorrebbe coagulare su di sé un problema trasversale caro a tanti amministratori, ecco perché anche nell'intervista a La Stampa ha tirato in ballo il ruolo dell'Anci «che dovrebbe farsi sentire di più».

LA RICHIESTA
La premessa politica al ragionamento di Raggi - che ieri si è scambiata diversi sms con il ministro Minniti - serve a coprire la mancanza di un piano strutturale per risolvere l'emergenza migranti nella Capitale. Dal Comune la spiegano così, ribaltando il punto di vista e quindi il problema: «Il nostro piano? Non c'è, perché gli attori devono essere tanti, dal governo alla Prefettura, passando per la Regione. Noi faremo la nostra parte, ma anche gli altri...». Di fatto, però, dopo lo sgombero di piazza Indipendenza la pentastellata è isolata: inesistenti i dialoghi con Nicola Zingaretti, molto tesi quelli con la prefetta Paola Basilone. Raggi con il ministro degli Interni parlerà anche, e soprattutto, dei quindici immobili da sgomberare quanto prima, quelli inseriti nella delibera approvata dall'allora commissario del Campidoglio Francesco Paolo Tronca nell'aprile del 2016. La linea della sindaca è: vanno liberati, siamo per le legalità, ma con «cautela» e soluzioni condivise. Proprio per non ripetere le scene della settimana scorsa in piazza Indipendenza.

I TEMPI
Ecco perché l'incontro con il ministro sarà l'occasione per «chiedere» più che per «presentare». L'amministrazione grillina vuole maggiori fondi per nuove strutture d'accoglienza riservate ai migranti e alle cosiddette «fragilità», donne e minori. Al momento la capienza dei centri comunali è quasi satura: 5.000 i posti disponibili, ne rimangono a oggi 70 per accogliere gli oltre 200 migranti sgomberati giovedì. L'altro fronte è legato ai censimenti dei residenti dei palazzi occupati, «che spetta alla Prefettura» e in base ai numeri «possiamo intervenire». L'incontro che si svolgerà nelle prossime 48 ore sarà il secondo tempo di quello dello scorso giugno. Il Comune vuole una «moratoria» sulle quote di migranti che vengono accolti nella Capitale perché, «ce ne sono almeno 10mila» fantasma. La pentastellata dunque prova a ribaltare il punto di vista anche in un'ottica di dialogo politico-istituzionale con il governo. Ma c'è anche un ultimo aspetto, quello più interno al M5S, a cui deve pensare la sindaca. Le critiche della deputata Roberta Lombardi, rivelate da Il Messaggero, sulla gestione dello sgombero hanno mandato il Movimento di nuovo in fibrillazione. La sindaca non le ha gradite e, come raccontano i fedelissimi, «vedremo come farà la deputata a candidarsi alla Regione avendo contro il Comune della Capitale». Ma questa è un'altra storia, certo.