«Paolo Gentiloni ha un compito difficile e importante che saprà svolgere al meglio».
«Non mi aspettavo la sconfitta in queste dimensioni - spiega Orlando parlando del risultato del referendum - c'è un malessere, una rottura con settori sociali a cui bisogna rispondere. Mi auguro che nel Pd si apra una riflessione seria e non sia tutto derubricato ad una parentesi».
«Il prossimo governo sarà un governo in cui nessuno avrà una maggioranza perché ha preso un voto più degli altri. Mi pare che con il voto al referendum siamo tornati ad una situazione che assomiglia un pò alla Prima Repubblica - aggiunge - sotto la dicitura larghe intese non vanno solo inserite quelle tra Pd e moderati: «vedo m5s e Lega si stanno guardando con simpatia crescente».
«Il problema fondamentale è intervenire in modo da garantire i risparmiatori e non avere contraccolpi nell'economia. Una nazionalizzazione? Non ci potrà essere perché non è prescritta nelle regole europee».
Per quanto riguarda la candidatura alla segreteria Pd, Orlando precisa che «È sbagliato trasformare il Congresso in una resa dei conti, se diamo l'idea che stiamo risolvendo solo i nostri rapporti interni credo che rischiamo una sonora botta - Oggi si tratta innanzitutto di capire la proposta di Renzi. Non penso che bisogna dire cosa dobbiamo fare, è il momento di ascoltare Renzi». Per Renzi - gli viene chiesto - lei e Franceschini siete più forti nei giornali che nell'elettorato? «Credo che anche Renzi sappia che i giornali così irrilevanti non sono, poi ieri quando l'ho visto questa cosa non me l'ha detta. Ma non sono importanti i voti che abbiamo io e Franceschini ma quanti voti ha il Pd. Non serve una discussione fatta di schermaglie», spiega Orlando.
© RIPRODUZIONE RISERVATA Lo afferma il ministro della Giustizia uscente Andrea Orlando a L'intervista di Maria Latella, su Skytg24.
«Non mi aspettavo la sconfitta in queste dimensioni - spiega Orlando parlando del risultato del referendum - c'è un malessere, una rottura con settori sociali a cui bisogna rispondere. Mi auguro che nel Pd si apra una riflessione seria e non sia tutto derubricato ad una parentesi».
«Il prossimo governo sarà un governo in cui nessuno avrà una maggioranza perché ha preso un voto più degli altri. Mi pare che con il voto al referendum siamo tornati ad una situazione che assomiglia un pò alla Prima Repubblica - aggiunge - sotto la dicitura larghe intese non vanno solo inserite quelle tra Pd e moderati: «vedo m5s e Lega si stanno guardando con simpatia crescente».
«Il problema fondamentale è intervenire in modo da garantire i risparmiatori e non avere contraccolpi nell'economia. Una nazionalizzazione? Non ci potrà essere perché non è prescritta nelle regole europee».
Per quanto riguarda la candidatura alla segreteria Pd, Orlando precisa che «È sbagliato trasformare il Congresso in una resa dei conti, se diamo l'idea che stiamo risolvendo solo i nostri rapporti interni credo che rischiamo una sonora botta - Oggi si tratta innanzitutto di capire la proposta di Renzi. Non penso che bisogna dire cosa dobbiamo fare, è il momento di ascoltare Renzi». Per Renzi - gli viene chiesto - lei e Franceschini siete più forti nei giornali che nell'elettorato? «Credo che anche Renzi sappia che i giornali così irrilevanti non sono, poi ieri quando l'ho visto questa cosa non me l'ha detta. Ma non sono importanti i voti che abbiamo io e Franceschini ma quanti voti ha il Pd. Non serve una discussione fatta di schermaglie», spiega Orlando.
