Renzi, la campagna elettorale e le scelte su Banca d'Italia non in nome del Pd

Mercoledì 18 Ottobre 2017 di Marco Conti
Renzi, la campagna elettorale e le scelte su Banca d'Italia non in nome del Pd
ROMA La mossa può apparire spericolata, e così è stata bollata oggi da molti esponenti politici, ma l’attacco di Matteo Renzi alla linea tenuta dalla Banca d’Italia e dal suo governatore nella gestione delle ripetute crisi bancarie, consegna al segretario del Pd un argomento che ritiene essere molto utile in campagna elettorale. La gestione del bail-in e la crisi di banca Etruria sono infatti temi sul quale più volte il precedente governo è stato chiamato in causa dalle opposizioni e da una piazza di risparmiatori che in molte di queste crisi hanno rimesso i propri risparmi. Un argomento che i Cinquestelle hanno sempre privilegiato come tema da campagna elettorale è al quale da ieri Renzi pensa di contrapporre la netta presa di distanza da una riconferma, quella di Visco, che non vuole essere messa in capo al Pd.

Quanto l’argomento risparmio e banche sia scivoloso e rischioso per i partiti in campagna elettorale è emerso anche ieri durante il voto delle mozioni. Mentre Pier Luigi Bersani attaccava Renzi per la sortita contra via Nazionale e il suo presidente, Mdp si asteneva in aula sulla mozione molto più dura del M5S. Atteggiamento analogo da parte di Forza Italia che anni fa si spaccò al proprio interno tra coloro che difendevano l’allora governatore Antonio Fazio e chi ne chiedeva le dimissioni. Il gioco delle mozioni di ieri in aula ha confermato ancora una volta quanto i partiti influenzino, direttamente o indirettamente, alcune scelte anche se queste sono prerogative di altre istituzioni.

Intanto Matteo Renzi, a margine di una visita a Fano, ha risposto così ai cronisti a proposito dello scontro in corso su Bankitalia: «Quello che dovevamo dire lo abbiamo detto ieri»
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