M5S, Toninelli: Di Maio premier condizione irrinunciabile

Venerdì 27 Aprile 2018
M5S, Toninelli: Di Maio premier condizione irrinunciabile
La premiership di Luigi Di Maio è irrinunciabile per il Movimento 5Stelle? «È irrinunciabile non per noi come forza politica ma per quello che è accaduto il 4 marzo. Non sarebbe accettato da tutti nostri elettori e neanche solo dagli attivisti un governo appoggiato dai 5 stelle che non abbia Luigi Di Maio come premier». È la risposta di Danilo Toninelli, capogruppo M5s al Senato durante il programma Circo massimo in onda su Radio Capital.

«È come mettere in discussione la leadership, per cui è diventata poi un'altra volta cancelliera, di Angela Merkel. Ma
Schulz ha mai messo in discussione la leadership della Merkel?», ha aggiunto. Un accenno poi al reddito di cittadinanza, tema-bandiera del Movimento ma assente nella bozza di contratto 5S: «Non è assolutamente scomparso, fa parte del nostro programma, dei 20 punti. Il lavoro del professor Della Cananea è un lavoro istruttorio che fa partire il lavoro vero sui singoli punti», ha concluso.

«La questione Lega-Salvini si è definitivamente chiusa con la conclusione del mandato esplorativo alla presidente Casellati. La loro occasione l'hanno avuta. Da cittadino del Nord e avendo parlato anche con diversi elettori della Lega, posso dire che Salvini ha tradito il proprio elettorato. Per noi si è aperto il capitolo del contratto di governo con il Pd e non vedo perché dovrei stare qui a parlare di Salvini che, per 40 giorni, non ci ha mai risposto, aspettando prima le elezioni in Molise, poi in Friuli Venezia Giulia». Lo ha detto il capogruppo del M5S, Danilo Toninelli, ospite a «Circo Massimo» su Radio Capital.

«La questione Salvini e Lega è definitivamente chiusa con la chiusura del mandato esplorativo con la presidente Casellati». Così il capogruppo del Movimento 5 stelle al Senato Danilo Toninelli ha risposto all'ipotesi di un nuovo accordo con la Lega senza il centrodestra, ai microfoni della trasmissione Circo massimo su Radio Capital.
«La loro occasione l'hanno avuta - ha continuato - e io da cittadino del nord che ha conosciuto alcuni elettori della Lega, dico a Salvini che ha traditi i suoi elettori». Quindi nemmeno senza Berlusconi? «Ora si è aperto il capitolo di un contratto di governo con il Pd, perché sinceramente dovrei parlare di Salvini che per 40 giorni non ha mai risposto alla chiamata al tavolo di un contratto di governo?», ha concluso.

«Non voglio entrare all'interno delle dinamiche del Pd. Martina è il segretario reggente, con lui abbiamo
discusso finora anche sulle presidenze di Camera e Senato, quindi noi ci interfacciamo a lui. Altre cose, sinceramente, non ci interessano, perché riguardano le vicende interne del Pd». Lo ha detto il capogruppo del M5S, Danilo Toninelli, rispondendo alla domanda - ospite a «Circo Massimo» su Radio Capital - se una trattativa diretta tra Luigi Di Maio e Matteo Renzi, potrebbe sbloccare l'impasse che finora ha reso impossibile la costituzione di una maggioranza di governo.

Ieri Di Maio ha indicato nella Buona Scuola e nel Job Act, due leggi, approvate dal governo Ranzi, sulle quali rimettere le mani. «Noi abbiamo detto: guardiamo quello che si è fatto e come hanno funzionato i vari provvedimenti, se sono stati positivi o negativi. Io non voglio mettere le mani avanti, ma ogni parola che dicessi potrebbe rendere più difficile il cammino. Noi rispettiamo il Pd che deve decidere in direzione», ha concluso Toninelli.

«Berlusconi non l'ho mai visto così irrequieto e nervoso e non ho mai visto un livello cosi infantile di offesa della più grande forza politica in Italia. Il conflitto d'interessi è sempre stato presente nel programma 5 Stelle». Lo ha detto il capogruppo al Senato del M5S, Danilo Toninelli, commentando a «Circo Massimo» su Radio Capital, la reazione del presidente di Fi in merito all'inserimento della legge sul conflitto di interessi come tema di eventuale discussione tra il Pd e il M5S, nel tentativo di avviare un confronto sul programma di governo.

 
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