M5S, rivolta contro Casaleggio jr. E c'è chi evoca la supermulta

Mercoledì 11 Gennaio 2017 di Stefania Piras
M5S, rivolta contro Casaleggio jr. E c'è chi evoca la supermulta
«Dispiace». È un sentimento arrendevole quello accennato dai leader M5S via blog nel lungo comunicato che sancisce la fine dei sogni di gloria all'Alde e il ritorno a casa con Farage. Davide Casaleggio, considerato il regista dell'operazione Alde insieme a David Borrelli, ieri è entrato nel mirino di molti attivisti e diversi parlamentari che non hanno mancato di ricordare che gli eurodeputati sono stati i primi a firmare un codice di comportamento che prevede una penale salatissima, più alta di quella contenuta nel codice di Roma firmato da Virginia Raggi.
E infatti nel documento sottoscritto prima dell'elezione dai 17 europarlamentari si legge che «ciascun candidato del MoVimento 5 Stelle al Parlamento europeo prima delle votazioni per le liste elettorali, dovrà sottoscrivere formalmente l'impegno al rispetto del presente codice di comportamento, con assunzione di specifico impegno a dimettersi da deputato sia in caso di condanna penale sia nell'ipotesi in cui venisse ritenuto gravemente inadempiente al rispetto del codice di comportamento e, in difetto, a versare l'importo di 250.000 euro al Comitato Promotore Elezioni Europee MoVimento 5 Stelle che lo devolverà ad ente benefico». La multa, proprio come per gli eletti in Campidoglio, mette in guardia dai cambi di rotta e di casacca, ma anche da possibili dissidenze dalla linea ufficiale. Il trasloco nel gruppo Alde si configura secondo alcuni proprio come un comportamento totalmente difforme ai principi del M5S. Il paradosso è che a essere accusati di questo comportamento scorretto sono il leader milanese e il suo fedelissimo, Borrelli. Ma se qualcuno è arrivato ad agitare il codice di comportamento è perché il tappo è saltato, la rabbia tracimata.

DIREZIONE
Perciò Davide Casaleggio ieri ha disertato la visita romana dove aveva importanti impegni politici e non ha potuto far altro che schivare prudentemente il confronto limitandosi a gestire la situazione di rientro nel gruppo EFDD con Beppe Grillo. Chi è riuscito a parlarci lo descrive come molto deluso dagli attacchi («Figliolo, il paradigma delle formiche non funziona, siamo umani. Hai capito o no?», uno dei commenti che gli è arrivato via social) al punto che sul blog ha voluto che si rispondesse a tono a chi pensava che i valori del M5S fossero stati traditi. Il riferimento è al deputato Carlo Sibilia, già membro dell'ex direttorio, che ha scritto parole durissime: «Un movimento anti-establishment come fa ad entrare nell'establishment? Bisogna uscire dall'Euro che ci ha distrutto. Non allearsi con chi lo sostiene a tutti i costi». Ma ce n'è anche per l'eurodeputato Dario Tamburrano che si è spinto a dire che domenica scorsa è andata in scena «una votazione farlocca, prendendo per i fondelli noi, decine di migliaia di iscritti, milioni di elettori e lo stesso Beppe Grillo».

IL GESTORE
Frasi che vanno dritte contro Davide Casaleggio, il «gestore del sito», denominazione utilizzata nel nuovo regolamento M5S votato online, a seconda del quale sono previsti procedimenti disciplinari per chi usa certe parole. E invece, il primo effetto di questa operazione politica benedetta da Casaleggio jr e clamorosamente fallita è il ridimensionamento del potere sanzionatorio. Ecco a questi parlamentari il blog ieri ha detto: «Dispiace per quei pochi portavoce, che probabilmente non sanno come funziona il Parlamento Europeo, che hanno parlato di cercare di entrare nell'establishment». Ma questa vicenda lascerà strascichi importanti, destinati a tracciare il futuro prossimo del M5S. Gli equilibri, già precari, con il redde rationem di ieri hanno subito una sterzata. Spiccano nuove figure all'orizzonte. Nuove, per modo di dire. C'è Filippo Pittarello, il funzionario M5S a Bruxelles, ex Casaleggio Associati, che d'ora in poi conterà di più. E con lui c'è Cristina Belotti, ex dipendente della Casaleggio Associati, che si occupava della tv La Cosa. Lei da circa un anno è responsabile nazionale del M5S in Europa. Ma ieri Beppe Grillo ha sentito il bisogno di rimarcarlo.