M5S, l'infedele Martelli: «Volevo far vedere che restituivo più di tutti». Le reazioni

Mercoledì 14 Febbraio 2018
Il senatore che fingeva di restituire
Voleva restituire più di tutti il senatore coi sandali da francescano Claudio Martelli, 'pizzicato' dalle Iene per un ammanco di 76 mila euro nelle restituzioni M5S al fondo per le piccole e medie imprese. Voleva figurare tra quelli che restituivano di più e il sistema ha finito per schiacciarlo. Questa almeno, a quanto apprende l'Adnkronos, la versione fornita da Martelli ai vertici del Movimento. La volontà di primeggiare e 'sforbiciare' più di tutti i rimborsi, poi la consapevolezza di aver speso come gli altri e più di alcuni, ovvero di non essere tra i più parsimoniosi lo avrebbero indotto -questa la ricostruzione fornita- a 'truccare' i bonifici, finendo per dichiarare di aver restituito più di quanto realmente devoluto.

Il senatore piemontese, nell'attesa del verdetto dei probiviri, è già considerato fuori dai 5 Stelle, pagherà la sua debolezza con l'espulsione. Come lui, tutti quelli risultati non in regola con la rendicontazione. Ieri i 10 nomi resi noti dalle Iene, con un post apparso sul sito della trasmissione di Mediaset, erano gli stessi che giravano nei piani alti del Movimento. Eccetto quello di Massimiliano Bernini, su cui i 5 Stelle ripongono fiducia e che proprio in queste ore ha pubblicato tutti i bonifici sulla propria pagina Fb all'interno di un post rilanciato anche dal blog delle Stelle. I vertici del Movimento ieri, poco prima del post delle Iene, avevano reso noti solo 5 nomi per fare tutte le dovute verifiche su ogni singolo caso.

A finire nella bufera è un altro piemontese, Ivan Della Valle che come Martelli ha sempre fatto parte dell'ala intransigente, ortodossa, dei duri e puri. 
Da Torino, l'ex consigliere Vittorio Bertola scrive: 
«Penso anche che se si andasse a guardare bene nei rimborsi spese dei parlamentari M5S, parecchie migliaia di euro al mese a testa, chissà cosa potrebbe saltare fuori: altro che un milione e mezzo di ammanco, il problema sono decine di milioni di euro di rimborsi incassati dai parlamentari su cui, visto l'andazzo, chissà quante creste possono essere state fatte».

La storia, e la polemica, dei rimborsi senza scontrini e rendicontazioni riscontrabili online con ricevute e fatture va avanti da anni. « Infatti, la dolce vita del M5S nazionale - scrive Bertola - va avanti da molti anni e la dirigenza massima del Movimento, da Di Maio allo staff casaleggiano, ha sempre giustificato tutto e ora dice che nessuno di loro si era mai accorto di niente. Delle due l'una: o sono stupidi e incauti, e quindi assolutamente non in grado di governare un Paese di furbi come il nostro, oppure sapevano e hanno taciuto, magari preferendo insabbiare le furberie per evitare lo scandalo, o magari, peggio ancora, perché un parlamentare disonesto è facilmente ricattabile (del resto quelli beccati con le mani sporche erano dei fedelissimi)». 
«E allora è inutile che ora partano espulsioni e si promettano dimissioni -prosegue Bertola - (impossibili per legge, i fedifraghi saranno tutti rieletti); è l'intera gestione del M5S di oggi che fa irrimediabilmente schifo, e il primo che dovrebbe dimettersi e andare a casa è proprio Di Maio». 

Da Parma si prendono un bel po' di rivincite in questi giorni.
Il sindaco espulso Federico Pizzarotti è stato molto duro: 
«Io sono stato trattato come un appestato e loro promettono la lotta all'evasione e non sanno controllare i conti interni».
L'ex presidente del consiglio comunale di Parma e anche ex attivista del M5S Marco Vagnozzi ha pubblicato sulla sua bacheca Facebook i messaggi mandati al senatore Martelli il 30 giugno 2015, c'era già freddo polare tra "capitan Pizza" e i vertici M5S, in cui gli chiedeva spiegazioni sull'isolamento politico in cui era stata volutamente lasciata Parma. Martelli rispose che nel gruppo M5S di Parma non vedeva «molte stelle».  Vagnozzi ha risposto a quel messaggio ora, a distanza di tre anni, così: «Sai Carlo adesso ho capito perché nelle nostre azioni non vedevi molte stelle. Goditi i solditi!».
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