Amministrative 2017, M5S deluso: alle politiche torniamo ai nostri valori

Lunedì 26 Giugno 2017 di Stefania Piras
Amministrative 2017, M5S deluso: alle politiche torniamo ai nostri valori
dal nostro inviato

ROMA Archiviate le amministrative, aggravate dai casi Raggi e Appendino, M5S torna con il pensiero dritto al governo nazionale. Davide Casaleggio, sempre più alla guida del Movimento di cui sta seguendo tutti i passaggi politici più delicati, sta accelerando sulle votazioni del programma elettorale, consapevole che la finestra sulla trattativa relativa alla legge elettorale potrebbe riaprirsi presto.

LA LEADERSHIP
I ballottaggi e i risultati deludenti del primo turno (ci sono realtà dove il M5S ha ottenuto percentuali a una sola cifra) non mettono in alcun modo in discussione la lunga traversata di Luigi Di Maio verso la leadership nazionale o la carrellata di incontri ad alti livelli che stanno riempiendo la sua agenda. Il tema economico ha la priorità assoluta e Di Maio sta già sondando possibili ministri. Requisiti? Devono essere personalità riconosciute a livello internazionale. Lo scouting è apertissimo, ci sono due o tre nomi sul tavolo convincenti ma non considerati al top. I ballottaggi di ieri sono invece una parentesi deludente che andrà analizzata e smaltita presto. A patto di fare la raccolta differenziata delle responsabilità, sottolineano gli ortodossi. A Carrara, dove erano uniti e consolidati, i grillini hanno raggiunto l'obiettivo: la liberazione della città dal Pd, presentandosi come il nuovo fiammante e cromato contro l'usato. Ma questa volta l'usato ce lo aveva anche il M5S che infatti ha scelto di usare solo una parte del parco mezzi che aveva a disposizione. In giro per la campagna elettorale l'esperienza di Virginia Raggi non è mai stata sfoggiata: troppo imbarazzanti e poco pentastellate quelle intercettazioni piene di ragionamenti su stipendi e poltrone. Si è scelta l'auto usata sì, ma immatricolata a Livorno, Pomezia, Ragusa. Filippo Nogarin è stato inviato praticamente dappertutto a continuare uno storytelling interrotto tempo fa. Era febbraio, a Roma Paolo Berdini si avviava verso le dimissioni perché si era lasciato andare con un cronista parlando male di Raggi e il M5S, capitanato da Di Maio, Alfonso Bonafede e Riccardo Fraccaro aveva lanciato un sito web dedicato ai sindaci del Movimento. Special guest della presentazione erano Raggi e Appendino.

Quel sito si presenta ad oggi identico a quel giorno di febbraio, senza aggiornamenti significativi. Ora dopo queste elezioni si dovranno ricomporre gli equilibri lacerati dall'accantonamento dello ius soli e dal dialogo sulla legge elettorale. Gli ortodossi dopo un silenzio quasi obbligato, stanno rialzando la testa e pretendono un cambio di strategia: ritorno ai principi originari del M5S senza alcun tipo di compromesso salottiero, soluzioni annacquate o deroghe giudiziarie. Per maggiori informazioni: leggere il senatore Nicola Morra sempre più vicino a Beppe Grillo (che ieri non è andato a votare a Genova) che vorrebbe azzerare tutto e ripartire dalla piazza di san Giovanni piena del 2013. Un tentativo di sanare queste tensioni sarà Italia CinqueStelle che quest'anno potrebbe tornare, non a caso, a Bologna. Sarebbe un ritorno alle origini. Lì è cominciato tutto: l'8 settembre 2007, dieci anni fa, Beppe Grillo saliva sul palco del Vaffaday e lanciava la raccolta firme per i criteri di candidabilità ed eleggibilità dei parlamentari, i casi di revoca e decadenza e la modifica della legge elettorale. Tutti aspetti, notano gli ortodossi più critici, che non sono stati considerati nella recente trattativa nella commissione Affari Costituzionali.