Italicum, Consulta irritata respinge le accuse: data del 24 gennaio imposta dalla procedura

Mercoledì 7 Dicembre 2016
Italicum, Consulta irritata respinge le accuse: data del 24 gennaio imposta dalla procedura
La Corte costituzionale respinge le accuse di aver voluto rallentare il processo verso le elezioni dopo le dimissioni del premier Matteo Renzi. La scelta di una data anteriore rispetto a quella fissata del 24 gennaio per la trattazione delle questioni relative alla legge elettorale «avrebbe privato le parti dei termini dei quali dispongono per legge, allo scopo di costituirsi in giudizio e presentare memorie», sottolinea la Corte Costituzionale, sottolinea di operare  «secondo le regole degli organi giurisdizionali».

«Se avessimo una Corte costituzionale normale, in un Paese normale, non ci metterebbe altri due mesi a partorire la sentenza su una legge che è evidentemente sbagliata», aveva attaccato ieri il segretario della Lega Nord Matteo Salvini. 

«La Consulta poteva essere un poco più celere nel dare il suo pronunciamento sulla legge elettorale ma ci si può cominciare a organizzare», ha ribadito oggi il governatore della Liguria e consigliere politico di Forza Italia
Giovanni Toti. «Se vogliamo andare alle elezioni nel più breve tempo possibile - ha aggiunto Toti commentando le dichiarazioni odierne di Salvini - bisogna, l'ho detto e lo ripeto e insisto in modo convinto, andare alle elezioni con la legge elettorale che ci consenta di governare questo Paese».
 
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